
02 Dic Frustrazione, gestirla o combatterla
Frustrazione a cosa serve
Fra le emozioni che, tipicamente, non vogliamo provare c’è la frustrazione. Generalmente inserita fra le emozioni “negative”. Eppure anche lei, come tutte le emozioni, ci aiuta a comprende qualcosa di più su noi stessi.
La frustrazione è un segnale che ti dice che c’è una discrepanza fra ciò che ti piacerebbe e ciò che hai. La discrepanza fra un’aspettativa e la realtà che non coincide con quanto immaginato.
Purtroppo da bambini non ci hanno insegnato a gestire le emozioni. Un corso di Igiene Emozionale (qui puoi approfondire) ci aiuterebbe a riconoscere e gestire le emozioni molto sfidanti come la frustrazione. Tipicamente ce ne stiamo immobili a rimpiangere, inveire o cercare colpevoli.
“perché capitano tutte a me?”
“non doveva andare in questo modo!”
“sempre i raccomandati hanno le promozioni!”
“io meritavo di più!”
Questi, o declinazioni simili, sono i tipici pensieri di chi nuota nel pantano della frustrazione.
Procrastina, datti tempo.
Prendere decisioni in uno stato di profonda frustrazione, non è la migliore opzione che hai. Prenditi tempo. Dedicati a un’attività piacevole e prendi momentaneamente le distanze dalla frustrazione. Fai qualcosa che ti rilassa. Vai in un luogo che ti fa star bene. avvicina conoscenti con cui ti senti in armonia. Puoi anche parlarne con una persona cara, con l’obiettivo di ascoltare attentamente il suo punto di vista e le sue opinioni.
Prima di agire “raffreddati” e valuta le diverse opzioni che hai a disposizione. Puoi prendere carta e penna (o il tuo PC se sei più a tuo agio) e descrivere la tua situazione e sfogarti. Sarà interessante rileggere in un momento di calma.
Genera opzioni
Divertiti a (sì, ho detto divertiti) trovare opzioni alla risposta alla frustrazione.
Sotto lo sfogo che hai scritto prima, elenca le opzioni a tua disposizione (tutte) gli atteggiamenti che puoi o non puoi tenere. Le azioni che puoi o non puoi fare. Eventuali risorse che puoi o non puoi implementare. Puoi far caso a come, altre persone, gestiscono la stessa situazione (parla con loro e prendi spunto dai loro comportamenti).

Valuta la tua frustrazione in prospettiva
Guarda la situazione in generale, nota esperienze brutte (o molto brutte) della tua vita. Attraverso questa valutazione come vedi ciò che ti sta capitando ora? Ha lo stesso impatto emotivo?
Fai valutazioni più generali, rispetto a ciò che accade alle altre persone. Questo non significa che, visto che gli altri stanno peggio, tu devi essere lieto, ma semplicemente che, attraverso valutazioni critiche consapevoli, hai più elementi per dare una misura dell’evento che ti sta capitando.
L’origine della frustrazione è in tuo controllo?
Ciò che ti fa andare in uno stato emotivo frustrante è sotto il tuo controllo? Puoi influenzarlo in qualche modo? Puoi gestirlo?
Credo che in questo periodo complicato, tutti stiamo provando un bel po’ di frustrazione rispetto alla situazione COVID19. Tante libertà ci sono negate, il lavoro è più complicato, le relazioni si sono allontanate, fare qualsiasi cosa è diventato più difficile.
Questa è una situazione di cui hai il controllo? Ovviamente no.
“perché è successo?”
“che cosa ho fatto per meritarmi questo guaio?”
“non poteva succedere in un altro momento?”
Queste sono domande che spostano la tua attenzione su qualcosa che non puoi controllare né influenzare. La situazione è quella che è, adesso e in questo momento. Puoi stare notti intere sveglio a chiederti perché proprio ora e a te (che se poi guardi in prospettiva siamo tutti dentro questo macello), cosa hai fatto per meritarlo, che è capitato proprio nel momento sbagliato. Tutto questo non sposta la situazione di una virgola e contribuisce ad accrescere la tua frustrazione.

Puoi influenzarla?
Da comune cittadino non credo proprio che noi possiamo influenzare in qualche modo la situazione attuale. Possono farlo gli scienziati che stanno cercando un vaccino, quelli che si stanno occupando di cure, i politici che (dovrebbero) trovare soluzioni per affrontarla.
Il potere di influenzare la pandemia (nel senso che, attraverso mie azioni, la situazione si risolve più velocemente, felicemente…) non è in mano al comune cittadino.
Al massimo, attraverso comportamenti consapevoli, possiamo evitare che peggiori.
Puoi gestirla?
Qualcosa in quest’area si può fare. Trovare strategie alternative è in tuo potere, immagino che lo fai già da molti mesi. Forse hai trasferito il tuo lavoro a casa, magari non avendo più la palestra a disposizione ora ti alleni in casa o vai a correre fuori al parco, tieni relazioni online con i tuoi cari… tutte cose che ti permettono, considerato il lock down, di agire in aree (seppur ristrette) della tua vita.
Costruire frustrazione su qualcosa che non puoi controllare è una trappola emotiva che ti porta a un vicolo cieco. Trovare modi per adattarsi alla situazione ti aiuta a uscire dall’impasse e dà un ottimo nutrimento alla tua autostima.
Frustrazione e aspettative sugli altri
Se la frustrazione nasce dalle tue aspettative sugli altri, torni al circolo vizioso di cui ti raccontavo prima.
Ti senti frustrato ogni volta che un collega chiama per un problema?
Provi frustrazione quando i tuoi figli non ti ascoltano?
Nessuno può controllare il comportamenti degli altri. Ma puoi controllare la tua reazione ad essi.
Metti il cellulare su silenzioso quando esegui un lavoro impegnativo. Oppure proponi al collega delle fasce orarie per telefonarti durante la giornata.
Trova nuovi modi comunicativi per farti ascoltare. Ascolta ATTENTAMENTE il perché i tuoi figli non fanno ciò che gli chiedi.
Queste (e altre opzioni che possono venirti in mente) dipendono da te. Hai il controllo della risposta che dai agli eventi.
In questo momento complicato la frustrazione (e molte altre emozioni) stanno prendendo il sopravvento. Eppure è il momento più importante per gestirle in modo da reagire alla situazione nella maniera più utile possibile.
Se hai la sensazione di essere sommerso da emozioni poco utili, di continuare a girare nel pantano della situazione attuale, ti propongo un incontro online gratuito. Dove ti aiuterò a inquadrare la natura di quella emozione e a programmare un eventuale percorso di counseling per gestirla al meglio.
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