
09 Giu Leadership e autostima, quale legame?
Leadership e autostima un’alleanza vincente
C’è qualche relazione fra leadership e autostima? Beh, se pensi al ruolo del leader come capace di motivare il suo team alla migliore versione di sé stesso… per primo il leader deve avere fiducia nelle proprie capacità.
Coltivare un (sano) ego per rinforzare la fiducia in sé stesso è il primo lavoro che un leader dovrebbe fare. Anche perché, tipicamente, le persone seguono più facilmente chi ha fiducia in sé stesso, sa tenersi saldo anche in situazioni critiche e gestisce al meglio lo stato emotivo.
Leadership autostima vs orgoglio personale
Il pericolo è di confondere l’autostima con l’orgoglio, due aspetti diversi che hanno diverso impatto sulla tua capacità di essere un buon leader.
Chi è concentrato sul proprio orgoglio personale, passerà troppo tempo a pensare a come viene percepito dagli altri (il suo team, gli altri manager, i superiori…), aumentando l’insicurezza a svantaggio dell’autostima.
Costruire la leadership su un sano ego, ti permetterà di prendere decisioni più consapevoli e in linea con l’obiettivo del team. Decisioni anche impopolari, ma necessarie. Ti aiuterà a confrontarti con i tuoi in serenità, valutando obiettivamente eventuali critiche o proposte. Infine, una leadership costruita sull’autostima, farà di te una persona centrata, che sa gestire le emozioni, senza cedervi, rischiando di prendere decisioni catastrofiche o minare le relazioni interpersonali.
Leadership e autostima, un percorso personale
Come counselor sistemico organizzativo, un lavoro che faccio spesso con i manager, è la valutazione degli aspetti che ho descritto sopra. Elicitare la percezione che il professionista ha di sé e quella che ha come leader del proprio gruppo. Percepire come vive la relazione con i suoi e con il resto dell’azienda, permette al leader di aumentare consapevolezza.
Un lavoro importante che getta solide basi per costruire e facilitare ciò che viene dopo.
Per dirla con le parole di Nathaniel Branden:
“Una persona che sente di non meritare il successo non è in grado di stimolare alte ambizioni negli altri. E i leader non possono tirare fuori il meglio dagli altri se la loro necessità primaria, che deriva dalle loro insicurezze, è quella di provare a sé stessi che sono nel giusto, mentre gli altri hanno torto; in questo caso il loro rapporto con gli altri non è fonte di ispirazione, ma di conflitto… Un leader ha bisogno di avere un ego sufficientemente sano per non percepire sé stesso come sotto esame in ogni occasione – cioè non deve agire in stato di ansia e autodifesa – in modo che possa essere libero di rivolgersi ai compiti da eseguire e ai risultati da ottenere, e non sia orientato verso l’esaltazione e la protezione di sé. Un ego sano chiede: cosa deve essere fatto? Un ego insicuro chiede: come faccio a non fare brutta figura?
Nathaniel Branden “Self Esteem at Work”
Che domande ti fai?
Per valutare il tuo livello di autostima in relazione alla leadership, consapevolizza che tipo di domande ti fai quando devi prendere una decisione (magari impopolare). Quando devi richiamare all’ordine i tuoi, cosa ti preoccupa di più? Se scende la performance del tuo team, su cosa si concentra la tua attenzione?
Nei momenti di stress, crisi, disallineamento, nei grandi cambiamenti di rotta, si vede chiaramente quanto la leadership è generata dall’autostima e quanto dall’orgoglio personale.
Leadership e autostima sono direttamente proporzionali. Un percorso verso una buona leadership non può prescindere da un buon lavoro sull’autostima. Con un counselor il processo è più veloce e ti darà una consapevolezza che potrai usare in ogni area della tua Vita.
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La consapevolezza ti renderà libero!
La capacità di CAMBIARE è direttamente proporzionale alla tua CONSAPEVOLEZZA.
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