Immaginazione e cervello, una risorsa per te

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Immaginazione e cervello

Ciò che distingue il cervello umano da quello animale è che il primo è capace di immaginare. Se ci pensi, ogni manufatto, innovazione, cambiamento, rivoluzione, sistema politico, sistema sociale… è stato prima immaginato. Anche nella tua vita, fosse il colpo di testa di un momento… prima c’è stata la testa che lo ha immaginato.

L’immaginazione precede la creazione e senza di essa nulla sarebbe possibile. Le persone sono fatte di sogni che determinano molto di ciò che siamo.

Visualizzando le idee, creando scenari, trovi soluzioni ai problemi, sperimenti diverse opzioni per uscire da una crisi, immagini l’approccio più corretto a una persona. Insomma l’immaginazione e la creatività vanno di pari passo. Alla base di questo importante processo ci sono meccanismi che è utile conoscere.

L’immaginazione si sviluppa allenando il cervello

È durante l’infanzia che il nostro cervello ha il picco massimo di immaginazione. Crescendo ci ancoriamo più al mondo dei doveri e dei bisogni. La routine ci chiude in un recinto dove l’immaginazione ha poco senso. Perché immaginare quando la vita è prevedibile, circoscritta nelle solite azioni, i soliti luoghi, i soliti problemi…?

La buona notizia è che si può disinnescare questa tendenza allenando il cervello (o meglio costringendolo) a immaginare.

Quando il cervello immagina… percepisce

Le recenti ricerche in ambito di neuroscienze hanno dimostrato che la percezione e l’immaginazione condividono i medesimi meccanismi neurali.

Immagina di essere davanti a una splendida cascata circondata dalle montagne. Quando metti in moto questo processo immaginativo, il tuo cervello ti fa vedere nella  mente quella cascata, l’acqua che precipita e s’infrange, i boschi sui declivi montani, i prati, le rocce e forse la neve.

Oltre a ciò, sentirai il frastuono della cascata, il suono del vento fra gli alberi e anche il profumo sprigionato da fori, piante ed erba.

Puoi sperimentare sensazioni attraverso l’immaginazione, anche se stai leggendo il mio articolo. Ci riesci perché il tuo cervello utilizza gli stessi circuiti neuronali.

La creatività utilizza tutto

Il mito dell’emisfero destro, più creativo, e quello sinistro, più razionale, è stato sradicato da diversi professionisti, tra cui il dottor Scott Barry Kaufman. Lo scienziato cognitivo sottolinea come utilizziamo molte aree del cervello per attuare il processo creativo e immaginativo. Il tutto funziona attraverso il coinvolgimento di un’insieme di reti altamente specializzate.

La rete di attenzione esecutiva, il cervello operante

si tratta di una rete neurale, distribuita in diverse aree cerebrali, in grado di attivarsi quando ci troviamo a svolgere compiti che richiedono un’attenzione volontaria e focalizzata. Essa ci permette di accedere alla memoria, riflessione, coscienza, concentrazione.

Rete di default , immaginazione in atto

Questa rete ci connette con l’area più intima di noi stessi. Ciò che abbiamo vissuto, ciò che desideriamo e ciò che cerchiamo si compenetrano. Grazie a questa rete creiamo nella nostra mente universi multipli allo stesso tempo: pensiamo a noi stessi, al passato, al futuro, alle nostre interazioni sociali… È una rete complessa a cui sono collegate più aree del cervello.

Immaginazione e cervello nella rete della salienza

È una rete  che viene attivata principalmente da eventi sorprendenti nell’ambiente. Raccoglie tutte le informazioni che arrivano dal mondo esterno, per poi elaborarle e dare priorità a ciò che si considera più importante.

L’immaginazione è una risorsa preziosissima da coltivare. Come abbiamo visto sopra, il segreto è uscire dalla routine. Mettiti in situazioni dove è la creatività a fare la differenza. Apprezza le crisi e le sfide che ti costringono a uscire dagli schemi e immaginare tutte le opzioni possibili.

Con il counseling puoi attivare un percorso che ti aiuterà a rinforzare più facilmente la preziosa risorsa dell’immaginazione, allenando il cervello un passo alla volta. Per un primo colloquio senza impegno contattami ora.