Comprendi i tuoi pregiudizi - Umberto Maggesi Consulente
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Comprendi i tuoi pregiudizi

pregiudizi

Comprendi i tuoi pregiudizi

Pregiudizi

Cosa sono i pregiudizi?

Ogni giorno la nostra mente deve processare una gran quantità di informazioni, fare scelte, decidere priorità, riconoscere e gestire le urgenze…

Per fare questo utilizza spesso delle scorciatoie (euristiche). Non sempre però queste scorciatoie sono funzionali e, come nel caso di stereotipi e pregiudizi, possono essere estremamente dannose.

Il termine pregiudizio deriva dal latino praeiudicium, (prae- «pre-» e iudicium «giudizio») quindi giudicare prima. Anteporre il giudizio alla conoscenza.

I nostri pregiudizi ci indirizzano a giudicare una persona (un cliente, un team, un fornitore, una situazione…) entro schemi che sono incorporati nel pregiudizio.

Esistono molti tipi di pregiudizi, sessismo, pregiudizio religioso,, ageismo (basato sull’età), classismo, omofobia, xenofobia…

pregiudizi bias

Da dove arrivano i pregiudizi?

Tendenzialmente sono il risultato della nostra educazione, della cultura del gruppo in cui siamo cresciuti, dei messaggi delle figure di riferimento, delle esperienze che abbiamo fatto. Certamente sono alimentati dalla mancanza di conoscenza, dalla poca voglia di approfondire e andare oltre. Dalla tendenza che ognuno di noi ha di difendere le proprie convinzioni.

A ognuno di noi piace pensarsi libero da pregiudizi, con una mente aperta e disponibile a valutare ogni scenario… ma la realtà è diversa. Più o meno consapevolmente i pregiudizi si annidano dentro di te e distorcono le tue valutazioni.

I punti ciechi

I pregiudizi sono veri e propri punti ciechi che ti impediscono di vedere e fare valutazioni oggettive. Sia nella vita privata, che in quella professionale, è necessario conoscere i punti ciechi per integrare una visione (conoscenza) più ampia, che ti permetta di avere tutte le informazioni oggettive per fare scelte utili.

Da uno studio di diverse università (Washington, Virginia, Harward, Yale) è stato messo a punto un test (Implicit Association Test) che puoi utilizzare per scoprire in quali pregiudizi potresti incappare.

Dal momento che è piuttosto difficile liberarsi dai propri pregiudizi (anche se non impossibile), occorre almeno conoscerli per sapere quali aggiustamenti fare.

Conseguenze dei pregiudizi

pregiudizi opportunitàSia nella vita privata che in quella professionale, i pregiudizi ci portano a scelte automatiche non sempre utili ai nostri obiettivi.

Ho lavorato con un imprenditore che aveva grosse difficoltà relazionali con i suoi dipendenti. Già dalle prime sessioni era emersa una convinzione del tipo:

Quando assumi qualcuno a tempo indeterminato si accomoda e non s’impegna più, forte della posizione contrattuale”

Un vero e proprio pregiudizio che si portava dietro da tre esperienze disastrose con altrettanti dipendenti (nonostante avesse poi lavorato con decine di buoni collaboratori). Questo pregiudizio, ben radicato, lo portava a lasciare più autonomi i dipendenti a tempo determinato e controllare ossessivamente quelli a tempo indeterminato (arrivando anche a telefonare dieci minuti prima dell’uscita per vedere se il collaboratore fosse ancora alla scrivania).

Secondo te, con che tipo di atteggiamento rispondevano i dipendenti?

Sicuramente sei arrivato alla conclusione corretta: quelli lasciati più liberi e autonomi performavano meglio, erano molto più proattivi e collaborativi. Quelli controllati ossessivamente, diventavano insofferenti, passavano alla modalità reattiva e collaboravano meno, erano molto più insofferenti alle difficoltà e si lamentavano più spesso.

Tutto questo accadeva come risposta all’atteggiamento dell’imprenditore non certo perché avevano firmato un contratto.

Il, così detto, bias di conferma è quell’errore mentale che ci porta a notare tutto ciò che conferma una nostra idea e a ignorare tutto ciò che la mette in discussione.

Per cui se hai un pregiudizio su una persona (ad esempio ritieni che sia un lavativo) noterai tutte le azioni, atteggiamenti e risultati che confermano il pregiudizio, ignorando sistematicamente ciò che lo mette in discussione (o etichettando quel singolo episodio come l’eccezione che conferma la regola).

I punti ciechi con i collaboratori ti fanno perdere opportunità

I pregiudizi inconsapevoli ti rendono cieco alle opportunità. Ad esempio, se ritieni un collaboratore poco intelligente, sarai portato a dare meno peso alle sue opinioni, critiche e proposte. Non appena lui comincerà a parlare, la tua mente si chiuderà automaticamente su pensieri tipo:

“Certo, ecco il solito che fa proposte campate in aria”

“Ecco, la solita critica inutile”

 E forse, quella proposta o critica, è la soluzione a un problema urgente del team…

Naturalmente vale anche il contrario, se hai un pregiudizio positivo su una persona, tenderai (bias dell’effetto alone) a prendere in gran conto ogni sua proposta, critica e opinione. Magari senza neppure approfondire le conseguenze. Nel caso di un disastro sarai portato a giustificarlo puntando il dito sulle circostanze, il mercato, la società, le stelle…

Tutti noi siamo bravissimi a trovare scuse per non ammettere di aver sbagliato, soprattutto se questo significa mettere in discussione le nostre credenze.

Quindi cosa puoi fare?

pregiudizi consapevolezzaPer prima cosa consapevolizza quello che pensi delle persone che ti circondano (o di un cliente, società, team, azienda…) e cerca tutte le prove contro la tua idea! Sì, hai capito bene, fai l’avvocato del diavolo e stana tutte le situazioni che ti danno torto. Se serve scrivi tutti, proprio tutti, gli episodi pro e contro la tua idea.

Secondo: chiedi l’opinione ad altre persone. Racconta sinceramente come vedi tu la situazione e ascolta (davvero) cosa ne pensano persone diverse e per quale motivo hanno opinioni differenti dalle tue. Ognuno vede la realtà per come se la racconta, ma più teste possono ampliare di molto la visione soggettiva e arricchirla in modo da poter fare scelte più razionali.

Terzo: sii disposto a provare. Ovviamente nei limiti delle possibilità in campo lavorativo (ma anche personale) concedi una chance alla persona, all’idea, al cliente… Poi potrai fare tutte le valutazioni del caso. Avrai comunque acquisito informazioni oggettive.

Tutti noi siamo molto attaccati alle nostre credenze, alcuni le confondono addirittura con l’identità, sentendosi svalutati se vengono messe in discussione. Per fortuna nella vita cambiamo (non credo che tu abbia le stesse credenze che avevi a dieci anni… a quindici o a venti…) ed è questo il bello.

Permettiti di scoprire cose nuove, cambiare paradigmi mentali, metti in discussione ciò che credi. Ne guadagnerai in consapevolezza e sarà anche divertente osservare il tuo te stesso di oggi libero dai pregiudizi che lo incatenavano fino a ieri.

Fare chiarezza nelle credenze è un percorso impegnativo, ma molto gratificante, con un coach e counselor è più facile e veloce.

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Comprendi i tuoi pregiudizi

by Umberto Maggesi Tempo di lettura: 5 min