
12 Ago Comunicazione, contenuto e relazione
Contenuto e relazione nella comunicazione
Dai lavori di Paul Watzlawick sulla comunicazione, uno degli assiomi fondamentali dice che ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e uno di relazione e il secondo classifica il primo.
L’aspetto di contenuto è relativo alle informazioni che il messaggio contiene, alle parole utilizzate.
L’aspetto di relazione è relativo a come comunico, in che contesto, in quale situazione. Tutti aspetti che stanno “al di sopra” del messaggio stesso, che possiamo chiamare meta-comunicazione (comunicazione sulla comunicazione).
Contenuto e relazione nella comunicazione, un esempio pratico
Mi allontano dalle definizioni didattiche per farti un esempio concreto.
Poniamo che, in un contesto di lavoro, qualcuno ti dica in tono perentorio:
“fammi cinque fotocopie e lasciale sulla mia scrivania”
Il contenuto della comunicazione è chiaro. Tuttavia credo che, la stessa frase, detta dal tuo capo, da un tuo collega o dalla tua segretaria, avrebbe tre impatti diversi!
In effetti, da una comunicazione di questo tipo l’aspetto relazionale sembra asimmetrico. Il latore del messaggio ritiene che, la vostra relazione, giustifichi questa richiesta.
Se arriva dal capo è possibile che tu non ci trovi nulla da obiettare, riconoscendo il ruolo superiore di chi emette il messaggio.
Magari se arrivasse da un collega ti potresti domandare (anche inconsciamente) che diritto ha di dirti una cosa del genere! Oppure nel vostro contesto lavorativo, è prassi chiedere questo tipo di “favori” e potresti non avere nulla da obiettare.
Se arrivasse dalla tua segretaria, probabilmente ti verrebbe voglia di spiegarle chi fa le fotocopie a chi.
Strategie di risposta
Le risposte possibili a una comunicazione sono quattro:
Accettazione: sì, ci penso io.
Rifiuto: No, non faccio fotocopie per te.
Utilizzo di un sintomo: Lo farei volentieri, ma sono oberato di lavoro.
Squalifica: ignorare la richiesta, rispondere con ironia o frasi fatte da cui non si capisce se farai ciò che ti è stato chiesto.

Fai attenzione sia al contenuto che alla relazione.
Possibile che il destinatario del messaggio, abbia compreso perfettamente ciò che gli si chiede, ma trovi da ridire sull’aspetto relazionale implicito alla comunicazione.
La tua comunicazione deve tenere presente questo aspetto, inserendosi opportunamente nel contesto dove ti trovi e tenere conto della relazione fra te e l’interlocutore.
La stessa frase può essere detta da un collega con un sorriso o completando il messaggio con qualcosa che inquadri meglio il contenuto relazionale:
“…te lo chiedo giusto questa volta perché sono molto indietro con i lavori, mi faresti un grosso favore.“
Flessibilità nella comunicazione
Spesso, durante l’avanzamento di un progetto, è possibile che la relazione si rovesci e, se non sai comprendere questo cambio di scenario, rischi di rendere inefficace la tua comunicazione e allontanare la relazione.
Poniamo che il tuo sottoposto sia un abile programmatore e dobbiate creare un software per un cliente. Nella definizione degli obiettivi, ovviamente il capo sei tu e dai le necessarie istruzioni. Tuttavia, durante il processo, l’esperto è lui e potrebbe dirti che non è possibile portare a termine il programma nei tempi previsti, oppure che due o più aspetti delle richieste del cliente vanno in conflitto e bisogna scegliere… insomma la vostra relazione si è ribaltata, sei abbastanza flessibile da gestire in maniera virtuosa la comunicazione?
Avevi mai pensato a questo aspetto della comunicazione? Sapevi, oltre l’aspetto di contenuto, dell’aspetto relazionale? Comunicare efficacemente è un’arte, tanto affascinante, quanto complessa.
Per efficacemente intendo: ottenere il risultato che intendevi raggiungere, mantenendo una buona relazione.
Consapevolizzare come comunichi, quali sono le tue aree di miglioramento e i tuoi punti di forza, può fare una grandissima differenza nella tua vita professionale e personale.
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