29 Gen Lavorare felici aumenta la produttività?
Lavorare felici è ancora un tabù?
Girando fra molte aziende e leggendo articoli sulle dinamiche aziendali spesso sento parlare della necessità di costruire un ambiente che contribuisca al benessere dei collaboratori…
…ecco appunto, ne sento parlare, ne leggo. Ma sono poche le aziende che mettono in campo davvero gli insegnamenti dell’intelligenza emotiva e relazionale per far lavorare felici i loro dipendenti.
Lavorare felici contribuisce a migliorare le performance?
Le Nazioni Unite pubblicano, annualmente, il World Happiness Report. Un rapporto sul benessere dei cittadini del Mondo. Una sezione è dedicata all’analisi dei benefici del pensiero positivo e della felicità (rispetto ai fattori relativi a Reddito, Produttività e Comportamento Organizzativo).
Vediamo i risultati:
- Il pensiero positivo aiuta le aziende a ottenere maggiori successi a livello organizzativo. In relazione al passaggio delle informazioni, creatività, innovazione e produttività. Le ricerche hanno provato che, le persone felici, sono più produttive del 12% rispetto a quelle infelici. Senza perdere in qualità. Inoltre, sono più abili a valutare le implicazioni delle decisioni nel breve e lungo termine. Il risultato è maggior autocontrollo e una giusta presa di rischio.
- Migliori relazioni sociali: le persone felici vedono gli altri in maniera più inclusiva. Sono più liberi da pregiudizi e più empatiche nei confronti di un collega stressato. Sono più portate ad avere fiducia negli altri e di conseguenza a risolvere i conflitti in maniera virtuosa. Nel lavoro, questo conduce a maggiore cooperazione con i colleghi e più coesione all’interno del gruppo.
- I clienti sono più interessati e bendisposti a interagire con i dipendenti felici. Perché trovano una persona disponibile e positiva, e questo li porta ad avere maggiori rapporti. Quindi l’azienda riesce a ottenere una fidelizzazione maggiore.
- L’atteggiamento positivo motiva le persone a essere più forti e a resistere nelle crisi (alta resilienza). Come conseguenza, si sviluppano maggiori competenze in termini di energia . Motiva le persone ad avere successo nel lavoro perché accresce l’autostima e la sensazione di valere.
- Il pensiero positivo in un ufficio è accrescitivo, cioè aumenta la felicità anche di chi sta intorno alle persone felici. Al contrario, una singola persona negativa in un team, influenza negativamente il morale, e quindi anche il funzionamento di tutto il gruppo.
La felicità non è una dotazione di serie
Le neuroscienze hanno ampiamente dimostrato che l’attitudine alla felicità non è qualcosa che ci viene consegnato alla nascita. Saper lavorare felici è qualcosa che si costruisce nel tempo (come saper vivere felici). Neppure i fattori esterni (guadagno, ruolo, status sociale, aspetto fisico…) sembrano contribuire a incrementare la nostra felicità.
La qualità della tua vita passa attraverso la qualità dei tuoi pensieri, che a loro volta producono sentimenti e comportamenti. La maniera in cui percepisci il Mondo, le cose che ti accadono, le parole che dici e quello che fai, determina in positivo o in negativo il tuo approccio alla felicità.
Questo vale anche per i tuoi dipendenti, collaboratori, soci…
Come far lavorare felici i tuoi?
Fai acquisire competenze che riguardano la conoscenza di come si formano i pensieri. Che cosa sono gli automatismi comportamentali, in quali routine i tuoi sono bloccati e come generare nuove abitudini.
Tutto ciò significa comprendere come nascono le emozioni e come gestirle. Essere consapevoli delle resistenze al cambiamento e dei propri modelli interpretativi della realtà. Significa imparare ad allenare la resilienza mentale ed emotiva, definire le proprie aspettative, quelle dei colleghi e quelle dei clienti.
La felicità in azienda è una cosa seria, costituita di più ingredienti. Dalle neuroscienze, alla psicologia, alla mindfulness, all’organizzazione aziendale, alle tecniche motivazionali.
Lavorare con e per le persone, vuol dire aiutarle a conoscere al meglio i propri meccanismi di pensiero e di azione, dare loro nuove tecniche di approccio alle situazioni, ricongiungere i propri obiettivi agli obiettivi dell’azienda.
Chi può aiutarti a far lavorare felici i tuoi collaboratori?
Sempre più manager si rivolgono a professionisti come mental coach o counselor aziendali, meglio se con competenze sistemiche.
Manager illuminati hanno capito che puoi insegnare a chiunque (con le corrette basi culturali) a fare un lavoro, portare avanti un progetto… ma difficilmente potrai insegnargli a essere felice, empatico, gestire le proprie emozioni…
Coach e Counselor hanno gli strumenti per portare nella tua azienda o nel tuo team la consapevolezza.
Consapevolezza di come ogni singolo è agente del clima del team.
Consapevolezza di come le relazioni si incrocino in dinamiche viziose o virtuose.
Un facilitatore del cambiamento che, una volta individuate le dinamiche non funzionali, sa porre rimedio intervenendo sui comportamenti, interpretazioni, convinzioni e schemi di pensiero.
L’errore in cui cadono molti manager, è quello di rivolgersi a un professionista come mental coach e counselor, quando i problemi sono in uno stato avanzato e iniziano a compromettere la produttività dell’azienda o del team.
Con un intervento preventivo, puoi costruire il clima aziendale adatto. Un clima che manterrà il tuo team sempre efficiente, flessibile nel gestire i problemi e pronto per ogni cambiamento il futuro vi riserverà. Per approfondire scrivimi QUI – Fai riferimento a questo specifico articolo, avrò una bella sorpresa per te!
La consapevolezza ti renderà libero!
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