
20 Apr Leadership e complessità, cosa funziona?
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Leadership contro complessità, la nuova sfida
Il modello culturale odierno vede la leadership ancora strettamente legata a concetti come carisma, capacità persuasiva, assertività e abilità decisionale.
La complessità e interdipendenza del mondo moderno tuttavia, ha dimostrato che queste caratteristiche non bastano e spesso sono controproducenti.
La crisi finanziaria del 2008 ha fin troppo bene dimostrato come tutto sia interconnesso. Come le azioni, inserite in un sistema non-lineare, diano risultati imprevedibili e non proporzionati. Se questo non fosse bastato, la crisi pandemica ha evidenziato prepotentemente i nervi scoperti del nostro mondo.
In una realtà complessa e volatile come la nostra altre caratteristiche sono più funzionali all’esercizio di una buona leadership. Vediamo quali.
Leadership orientata al bene comune
Capacità di comprensione del contesto
Abilità relazionale, apertura agli “altri”
Consapevolezza delle proprie azioni nel futuro

Sistema complesso non lineare
Operare in un sistema di questo tipo, soprattutto da leader, è considerare che ogni decisione e azione entra in relazione con le altre e può potenzialmente riconfigurare il sistema entro cui viviamo. Cambiano le relazioni in maniera imprevedibile. Cause ed effetti non sono facilmente identificabili. Gli effetti sono difficilmente prevedibili, soprattutto nel lungo termine.
Decisioni (e azioni) apparentemente sicure o innocue, possano determinare l’insorgere di conseguenze non solo locali, ma anche globali.
Leadership complessità e contesto
I nuovi leader devono essere in grado di creare contesti in cui i collaboratori possano muoversi e sperimentare. Accentrare su di sé tutte le decisioni è una strategia perdente. Questo non significa che ogni decisione debba essere collegiale, ma moltiplicare punti di osservazione per avere più informazioni e scenari. Una strategia prova e impara, dove i collaboratori da esecutori di compiti prescritti, diventano agenti proattivi dotati di capacità di giudizio e autonomia.
Agire sempre in modo da moltiplicare le opzioni. Sollecitare più punti di vista. Stimolare la ricerca di nuove vie. Promuovere dinamiche di auto-organizzazione. Il leader è colui che mette gli altri nelle condizioni migliori per poter comprendere quanto sta accadendo e quindi decidere.
Leader consapevoli contro la complessità
La consapevolezza dei propri limiti è fondamentale. Eccessiva sicurezza ed ego troppo sviluppato producono catastrofi. Un’ottima capacità di ascolto permette di avere più informazioni e punti di vista. Passare dagli obiettivi personali a creare contesti migliori di quelli passati è un’importante chiave di volta. La predisposizione al bene comune determina la scelta di azioni sostenibili, riducendo gl’impatti negativi sul sistema e favorendo un’evoluzione virtuosa.
Leadership di apertura
Strettamente fondata sulle relazioni, inclusiva e di apertura agli altri (punti di vista, emozioni e caratteristiche peculiari) è vincente nella complessità. Questo fattore abilitante consente di generare interazioni sociali benevole e più efficaci per le parti coinvolte.

Pensa a come migliorerebbe il mondo se iniziassimo a considerare leader coloro che pensano, agiscono e lavorano per creare un contesto migliore. Un vero e proprio architetto del futuro Consapevole dei propri limiti. Catalizzatore delle migliori energie per orientare le scelte e le azioni verso la sostenibilità e l’evoluzione della realtà entro cui opera.
Una leader che non spaccia false certezze, ma aiuta le persone a convivere con l’incertezza e la complessità.
La leadership non è un punto di arrivo, ma un percorso da costruire giorno dopo giorno. Con un mental coach è più facile e veloce.
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