
04 Apr Non ho memoria! Dimentico tutto!
Se mi segui da un po’, credo tu sappia già ciò che sto per dirti…
La memoria non è un oggetto che si ha o meno…
…la memoria si allena!
Il paragone fra cervello e muscolo, forse non è corretto nella struttura, ma lo è certamente nei processi.
Più usi (alleni) il cervello più mantieni alte le sue perfomance.
Questo vale anche per la memoria, soprattutto al giorno d’oggi dove la tecnologia ci aiuta (anche troppo) e non ci permette di sviluppare certe capacità.
Quando hai un nome sulla punta della lingua, qualcosa che una volta ricordavi, si sono indebolite le connessioni fra i neuroni per quello specifico ricordo.
Una cosa che succede con l’invecchiamento, ma che può essere gestita da un opportuno allenamento.
Non basta ricordare e fare le stesse cose, le abitudini non inducono il cervello a creare nuove connessioni, è necessario aumentare il livello di difficoltà.
Per ottimizzare la memoria, innanzitutto devi aumentare le associazioni, aumentando di conseguenza le connessioni fra neuroni e la neuroplasticità.
Ad esempio per ricordare il nome di Franco puoi associarlo alla franchezza, al modo chiaro e diretto che ha di parlare quando interagisci con lui.
Anche le emozioni sono uno strumento potente per ricordare. Credo che tu ricordi bene i momenti di grande tristezza e grande felicità della tua vita. (Per questo ai miei corsi faccio in modo che si rida molto!)
Quando decidi di allenare la mente, utilizza un esercizio che coinvolga più sistemi cerebrali possibile, in modo da massimizzare il risultato.
Unisci anche azioni specifiche, il cervello ricorda meglio le azioni specifiche piuttosto che i pensieri. Guardare qualcuno compiere un’azione è molto meno incisivo che eseguirla in prima persona.
Utilizza raffigurazioni mentali da unire ai concetti. Un’immagine facile da richiamare può aiutarti a ricordare tutta una serie d’informazioni.
La ripetizione aiuta la memoria. Leggere – ripetere – controllare – rileggere è un metodo che funziona, la ripetizione e la varietà di metodo di richiamo aiutano a sviluppare la neuroplasticità.

Cerca il coinvolgimento emotivo in ciò che vuoi imparare. Pensa a quei vecchi compagni di scuola che non riuscivano a ricordarsi nulla di geografia, storia ecc. ma conoscevano perfettamente le formazioni della squadra del cuore, le partite vinte e perse, i goal segnati…
Collegare più idee fra loro renderà il ricordo più complesso e duraturo. Ad esempio rielaborare è più efficace che imparare a memoria. Aggiungere e arricchire il ricordo di associazioni e dimensioni aggiuntive, lo renderà più persistente.
Insomma migliorare la memoria (o la riserva cognitiva) è un processo attivo. Stare davanti alla televisione (o dedicarsi ad altre occupazioni passive) contribuisce a una perdita cognitiva. Perché si è poco sopra la soglia del conscio.
Studi hanno dimostrato che, gli anziani impegnati in almeno un’attività cognitiva al giorno, riducono il declino cognitivo del 7% (Leisure activities and the risk of dementia in the elderly – 2003)
Altri studi hanno evidenziato, negli anziani, una correlazione diretta fra programmi di allenamento cognitivo e mantenimento della neuroplasticità (Training-induced plasticity in older adults; Effect of training on hemispheric asymmetry – 2007)
Attività che hanno concretamente portato a un iglioramento delle abilità cognitive:
Scacchi
lettura
suonare uno strumento musicale
il ballo
Come dicevamo sopra, la varietà è fondamentale, insieme alla costanza e all’aumento progressivo dell’impegno. Ultimo consiglio: viaggiare. Viaggiare, possibilmente dove si è costretti ad adattarsi a costumi lontani dal nostro quotidiano mantiene il cervello plastico!
Con un mentalcoach è più facile e veloce studiare un programma di allenamento cognitivo, per mantenere il tuo cervello efficiente per molti anni. Per approfondire contattami qui.