
10 Apr Obiettivi aziendali, allineamento dei collaboratori
Obiettivi aziendali e coinvolgimento dei collaboratori
Gli obiettivi aziendali sono i traguardi a cui tutti i collaboratori tendono naturalmente?
Dalla mia esperienza e di numerosi colleghi coach e counselor direi… non proprio. Almeno non automaticamente e certamente. Ogni persona ha sui obiettivi personali. Mete che vuole raggiungere e che arrivano dalla vita fuori dall’azienda.
Che sia la meta di aumentare la propria sicurezza economica, innovare il settore attraverso il proprio contributo, costruire un ambiente virtuoso, intessere relazioni appaganti, crescere e imparare costantemente, vincere le sfide… sono gli obiettivi cui la persona aspira e, nel loro soddisfacimento, costituiscono la sua idea di successo.

Obiettivi aziendali vs obiettivi personali
Se è possibile trovare una convergenza fra obiettivi aziendali e personali, non significa che sia un processo automatico o scontato. Anzi è possibile che i due tipi di mete si escludano a vicenda!
Se il tuo obiettivo personale è creare qualcosa di innovativo e sei inserito in una realtà che tende a perpetuare gli stessi schemi che hanno funzionato, probabile che rimanga frustrato e viva uno stato di demotivazione e apatia.
Se il tuo obiettivo personale è vivere i legami affettivi con la famiglia e l’obiettivo aziendale è la massima efficienza, richiedendo una presenza di dieci ore giornaliere e disponibilità in remoto quasi costante, ecco che il collaboratore vivrà quotidianamente un gap importante fra i suoi obiettivi e quelli aziendali.
Gli obiettivi stanno nelle azioni
Gli obiettivi personali derivano dai propri valori importanti (tratteremo i valori in un altro articolo) e sono la manifestazione concreta del sistema valoriale (della persona o dell’azienda).
Spesso lavoro con manager che mi dicono che hanno chiari gli obiettivi dei collaboratori. Un paio di veloci esercizi in aula gli dimostrano che non è proprio così. Magari in sede di colloquio hanno snocciolato gli obiettivi aziendali (o di team) e il candidato ha assicurato che anche lui (ma guarda un po’) ha quei traguardi, che sono cose importanti e che si sente già allineato con essi.
Salvo poi comportarsi in maniera opposta, disattendere l’impegno, relazionarsi in maniera disfunzionale; insomma agire diversamente da quello che ci si aspetta. Osservare il comportamento dei collaboratori in maniera acritica ti dice molto sui loro obiettivi e priorità.
Strategie di coaching e counseling
Negli spazi di counseling/coaching aziendale, per gestire un problema di questo tipo, comincio con una semplice domanda: “In che modo le tue azioni contribuiscono concretamente agli obiettivi aziendali?”
Una domanda potente che costringe il collaboratore a ripensare (e ripensarsi) ai suoi comportamenti in ottica degli obiettivi del team. D’altra parte consente al counselor (o manager) di comprendere il suo pensiero. Mi è capitato che, un comportamento totalmente in disallineamento con gli obiettivi del gruppo, fosse percepito dal dipendente come perfettamente allineato con le mete dell’azienda.
Questa è un’ottima informazione perché ci dice che, il collaboratore, non ha ben compreso gli obiettivi aziendali, oppure i processi (comportamenti) che conducono a essi.
Comunicare e condividere
I libri di management e leadership sono pieni di sollecitazioni a comunicare gli obiettivi aziendali. Certo è importante che sia chiaro dove vuole andare l’azienda (e anche le priorità rispetto a più obiettivi). Il passaggio successivo è condividere con il collaboratore come, nel suo ruolo, contribuirà a essi.
“Come pensi di aiutarci a raggiungere l’obiettivo?” è un’altra potente domanda che è bene porre in sede di colloquio, insieme a: “Quali saranno, secondo te, le sfide più grandi che dovrai superare?”.
Le risposte a queste domande ci daranno un quadro generale di ciò che si aspetta il candidato, nonché rappresentano un impegno da parte sua. Come il grande Robert Cialdini ci insegna, vogliamo tutti essere coerenti con ciò che dichiariamo. L’essere coerenti ci dipinge migliori ai nostri occhi (integri, onesti) e incrementa l’autostima.

Cambiamento continuo
Il discorso è ovviamente più complesso, ma questo è un buon inizio, anche perché i collaboratori non sono blocchi di marmo, ma persone che vivono e cambiano le loro aspirazioni. Gli obiettivi di un ventiseienne appena uscito dall’università probabilmente cambieranno a trent’anni e a quaranta.
Anche seguire questa evoluzione aiuta tenere bene allineati i collaborati sugli obiettivi aziendali. Allineare i collaboratori è un impegno costante.
Con un coach e counselor sistemico hai un supporto per comprendere meglio le aspettative e gli obiettivi del tuo team. Hai strategie chiare ed efficaci per portare i collaboratori a condividere e fare loro le inevitabili sfide sul percorso verso i traguardi dell’azienda!
Per informazioni e approfondimenti scrivimi QUI.
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