
11 Gen Conosci i punti di forza dei tuoi collaboratori?
Il leader conosce i punti di forza dei collaboratori
Posso immaginare che, una frase come quella del titolo, sia scontata. Nel mio lavoro sento spesso manager che replicano: “certo che conosco i punti di forza dei miei collaboratori!”
Bene, allora per quale motivo, tipicamente, i manager cominciano a lavorare sui punti deboli dei collaboratori?
Come mai si focalizzando innanzitutto su quello che non sanno fare bene?
La risposta pare scontata: “per fargli migliorare, ovviamente!”
Il focus del leader va dove è più efficace
Magari ricordi gli anni della scuola. Materie in cui eri più “forte” e altre dove eri più “debole”. Alcune materie eccellenti e altre dove le insufficienze si accumulavano nonostante i tuoi sforzi.
Magari i tuoi genitori continuavano a focalizzarsi sulle insufficienze. Sollecitandoti a investire più tempo in quelle materie, a spendere più energia, più impegno.
Gli ottimi voti passavano in secondo piano e i discorsi tornavano sempre sulle materie in cui eri insufficiente.
Come ti sentivi?
Credo non molto bene. Sicuramente poco motivato. Certamente con l’ansia di aprire quei libri e affrontare quelle materie. Sicuramente con la preoccupazione che, anche quel giorno, i tuoi genitori avrebbero tirato fuori le tue carenze.
Il tutto appesantito da una sensazione di ingiustizia per il non apprezzamento dei tuoi puti di forza.

Per far star bene comincia dai punti di forza
Ovviamente le aree di miglioramento vanno sistemate. Ti consiglio di occupartene in un secondo tempo. Se insisti su ciò che i tuoi collaboratori non sanno fare, se li martelli ogni giorno ricordandogli quanto sono inadeguati in quel particolare aspetto del lavoro, otterrai chiusura, un profondo calo motivazionale.
È molto più produttivo costruire qualcosa sui loro punti di forza che preoccuparsi esageratamente delle loro debolezze.
Ascolta attentamente quando…
…i tuoi collaboratori parlano di ciò che devono migliorare. Magari ripetono fino a sgolarsi: “Accidenti questa cosa proprio non mi riesce, devo cambiare, fare di più, impegnarmi!”
Com’è la loro voce? Il loro tono? Sembrano motivati o depressi e annoiati?
Probabilmente è vera la seconda. Magari razionalmente vogliono cambiare, ma poi ricadono sempre negli stessi errori, oppure procrastinano l’azione a un momento che non arriva mai!
Cura i loro punti di forza per passare…
…da buono a eccellente! Concentrarsi sui punti di forza ci mette di buon umore, alza l’autostima e la percezione di autoefficacia. Un messaggio di questo tipo (passare da buono a eccellente) apre lo spazio al miglioramento. Non fare che percepiscano i punti di forza come “doti naturali”, ma risultato di applicazione e costanza. Mostragli che possono diventare eccellenti, focalizza la loro attenzione su ciò che sanno fare bene.
Energia e motivazione crescono quando…
…ci concentriamo (e agiamo) su ciò che sappiamo fare bene. Creare e mantenere un buon stato emotivo facilita la strada verso il cambiamento.
Poi in un secondo momento si può iniziare a lavorare sulle aree di miglioramento. Consiglio di proporlo in modo leggero, affrontandolo in maniera morbida. Le continue pressioni non aiutano. Puoi mettere il focus su passare da eccellente a super. Come fosse la continuazione del cambiamento già in atto. Il cambiamento che ha incrementato la sua motivazione e l’autostima.
La leadership è una materia affascinante quanto complessa, fatta da molte sfaccettature, con il supporto di un coach e counselor puoi apprendere strumenti e strategie per motivare il tuo team e portarlo a grandi risultati.
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