Stress, percezione delle cause - Umberto Maggesi Consulente
20154
wp-singular,post-template-default,single,single-post,postid-20154,single-format-standard,wp-theme-bridge,bridge-core-2.0.9,cookies-not-set,qode-quick-links-1.0,ajax_fade,page_not_loaded,,qode-theme-ver-19.6,qode-theme-bridge,wpb-js-composer js-comp-ver-6.1,vc_responsive
 

Stress, percezione delle cause

stresso percezione lavoro

Stress, percezione delle cause

Lo stress sul lavoro, cause e percezione

Nella gestione dello stress sul lavoro bisogna tenere in considerazione: le cause scatenanti e la percezione della persona rispetto a esse.

Comprendere le cause e la percezione che ha il cliente rispetto a esse, è fondamentale. Così da aiutarlo a valutare la situazione, permettendogli di elaborare le giuste strategie.

In questo senso lo sportello di counseling è un grande alleato del management.

Un’azienda in espansione

stress percezione gestioneIl cliente, che si occupa della vendita di macchinari per la lavorazione dei metalli, mi ha contattato  per aver notato un accresciuto livello di stress nei dipendenti. Il titolare era molto sorpreso perché l’azienda era in espansione, avevano acquisito due società (ex clienti) rendendo più solida l’azienda.

Durante il primo colloquio, mi dice che le assenze per malattie hanno subito un picco. Anche i conflitti sembrano aumentati. A peggiorare invece è il clima generale in azienda. Anche il manager che si sta occupando dell’allineamento delle tre aziende è scostante nel portarlo avanti, non rispetta le scadenze e, nella percezione del titolare, sembra evitarlo.

Stress e percezione, comprendere come la raccontano

Decido di cominciare con una sessione frontale. Dopo aver esposto cosa è il counseling e fatto la conoscenza con la classe, affido il compito di scrivere una storia che, in chiave metaforica, descriva la situazione aziendale. Vent’otto paia di occhi mi guardano piuttosto sconcertati. “Una storia?” Sembrano dire i loro sguardi.

“Immagino che sia un lavoro che non siete abituati a fare,” preciso. “Inventate una fiaba, una metafora, una storiella, meglio se inserita in un altro contesto, che racconti comunque di ciò che sta accadendo qui.

Questo esercizio mi aiuta a comprendere come, ognuno di loro, si racconta la situazione. Permette inoltre di ‘uscire’ dall’azienda e riflettere (e riempirsi) di scenari diversi.

Poi seguiranno colloqui individuali e di team in un percorso sempre più specifico.

stress percezione disponibilità

Stress, un manager troppo disponibile

Renzo è il manager responsabile dell’allineamento delle tre aziende. C’è bisogno di allineare la logistica, il catalogo, la parte informatica, i prezzi, la gestione della manutenzione… in modo che le tre società lavorino allo stesso modo.

Renzo ha accettato di occuparsi di tutto delegando molti dei suoi compiti ordinari a Marzio. Il braccio destro  però non ha tutta la sua esperienza e spesso gli chiede consigli e aiuto. Renzo inoltre viaggia molto perché (così dice) gli piace discutere avendo davanti la persona fisicamente.

Le aziende sono tutte nel nord Italia, ma in diverse regioni e capita spesso che lui finisca tardi rientrando a casa dopo cena. Renzo si descrive come una persona affidabile, concreta e sincera. Non si fa problemi di orari e impegni. Il suo lavoro gli piace e vuole farlo bene.

Tuttavia, fare bene il lavoro per lui significa non dire mai di no. Quando il titolare gli ha chiesto di occuparsi delle nuove aziende ha ovviamente accettato, quando Marzio lo chiama e gli chiede aiuto è sempre disponibile, aiuta (e si occupa in prima persona) dei problemi nelle nuove aziende. Le parole con cui descrive il suo stato d’animo sono: sopraffatto e ansioso.

Renzo non sa dire di no. Nella sua idea di ‘collaboratore affidabile’ c’è l’immagine di chi è sempre (sempre, sempre) disponibile.

Gestire su due fronti

Il lavoro di counseling per gestire lo stress verte su due aspetti: riflettere sull’equivalenza collaboratore affidabile=sempre disponibile, a questo proposito comincia a mettere qualche paletto scoprendo che non lede la sua immagine professionale. Inoltre si allena a colloqui online, ci diamo l’obiettivo di gestire il 30% delle interazioni in questo modo (ora ha superato di gran lunga il 60% e i viaggi sono sporadici).

Le informazioni (corrette) possono abbassare lo stress

Diverso discorso per una parte del team, divisa fra commerciali e membri della logistica. Qui lo stress (che chiamerei più correttamente ansia) riguarda il loro futuro. Hanno saputo dell’acquisizione di due aziende. Hanno notato che Renzo è sempre meno presente e ha delegato molto a Marzio. La percezione è che l’azienda non stia andando bene, che ci saranno fusioni e licenziamenti. Le voci di corridoio sono incontrollate e alimentano un sentire poco utile, anzi distruttivo.

Non avere informazioni contribuisce a incrementare lo stress, soprattutto se la percezione che si ha dell’evento è catastrofica. Di concerto con la proprietà abbiamo fatto un incontro che ha coinvolto tutti i dipendenti dove, dopo aver sottolineato come l’azienda vada bene, si è chiarito il perché delle acquisizioni (nessuna fusione, ma ampliamento di magazzini, forze vendita, presenza sul territorio…) e garantito che nessun licenziamento (o trasferimento indiscriminato) sarebbe stato fatto.

Problemi personali, stress e percezione

Lasciare la vita privata e le emozioni fuori dalla porta dell’ufficio non è possibile. Ti invito a fare attenzione a ciò che ho scritto: lasciare fuori dalla porta… I problemi della vita privata e le emozioni che ci attraversano sono in noi e utilizzare la metafora di cui sopra serve solo ad accrescere lo stress.

Questo non significa che ci occupiamo dei problemi personali sul posto di lavoro. Donato sta passando un pessimo periodo a casa, la prospettiva di una separazione è sempre più concreta e molta della sua preoccupazione è per i figli, Sabrina di undici anni e Gabriele di sette. È pochissimo coinvolto dai cambiamenti e i problemi dell’azienda (così come dai successi o dalle rassicurazioni che arrivano dalla proprietà). Spesso mi ripete ‘ho cose più gravi a cui pensare’.

Sul posto di lavoro è molto chiuso in sé, brusco con i colleghi e insofferente riguardo al proprio lavoro (si occupa della manutenzione dei macchinari). La performance è calata drasticamente mentre gli errori sono aumentati.

Prende presto coscienza che ‘pensare a cose più importanti’ sul posto di lavoro non gli è stato utile né dal punto di vista professionale , né sul fronte personale. Anzi, ammette che dopo una giornata passata a rimuginare, torna a casa nervoso, stanco e con pochissima voglia di confrontarsi civilmente con la moglie.

Dare valore al proprio lavoro

Il lavoro di counseling verterà sulla percezione del proprio ruolo e del proprio lavoro. Fra le strategie che elabora c’è quella di concentrarsi su ciò che sta facendo qui e ora, sul risultato dei suoi sforzi e l’efficacia dei suoi interventi. Quando i pensieri sul presente e futuro della famiglia lo molestano, si ferma un attimo e li chiude nel cassetto delle sfide da gestire. Sa bene che non può lasciarli fuori, ma ha imparato cheil lavoro può diventare un ottimo alleato per concentrarsi su qualcosa che non lo fa star male e dove ha controllo.

stress percezione counseling

Stessa organizzazione, stessa situazione, ma tre fonti di stress (e percezione) diverse. Come è giusto che sia, perché ogni collaboratore è un individuo a sé.

Il counselor in azienda, creando relazione e aiutando i clienti a definire precisamente le cause del problema, riesce a elicitare la dinamica e restituirla alla persona che così avrà modo di elaborare strategie utili. Inoltre il counselor segue i lavoratori nel loro percorso di consapevolezza supportandoli e stimolandoli alla ricerca di opzioni più utili.

Per un colloquio senza impegno contattami ora.



Risorse per te

Entra nella community, coltiva e potenzia i tuoi talenti

Riceverai Immediatamente

lo strumento di valutazione delle aree più importanti della tua VITA





* Facendo clic su “Desidero iscrivermi”, accetti la nostra politica di privacy. Se cambi idea, puoi annullare l'iscrizione facendo clic sul link che trovi nella parte inferiore della newsletter.

Stress, percezione delle cause

by Umberto Maggesi Tempo di lettura: 6 min