
26 Mar Chi non ha una vita giudica la tua
Chi non ha una vita giudica la tua
Franca mi ha contattato attraverso il Web, scrivendo che sta affondando in una marea di tristezza e che la sua autostima è “scesa sotto le scarpe“. Dice che si sente inadeguata, sul lavoro, nella vita, come madre e moglie.
Alla prima sessione mi racconta di amiche invadenti, piene di consigli e giudizi su di lei e le sue scelte. Una pioggia di commenti, velatamente disapprovanti, che lei subisce convincendosi, sempre di più, di essere sostanzialmente inadeguata.
Naturalmente la responsabilità non è delle amiche! Loro vogliono solo aiutarla a migliorare!
Ma è davvero così? Di solito è chi non ha una vita che giudica quella degli altri.

Chi è impegnato attivamente nella propria realizzazione non giudica la vita degli altri
Qualunque sia il significato che dai a “realizzazione” se ti focalizzi sul suo ottenimento, se lavori quotidianamente per migliorarti, se investi tempo ed energie per lavorare sulle aree di miglioramento, non ti rimane tempo per pensare alla vita degli altri.
Se sei davvero protagonista della tua vita, non sei interessato/a a essere spettatore/ice della vita degli altri.
La differenza che passa, in un ristorante, tra mangiare i tuoi piatti e guardare gli altri mangiare i loro.
Giudizi non richiesti
Di solito, chi non ha una vita, elargisce opinioni, giudizi, consigli, non richiesti. Lo fa in maniera automatica e qualcuno potrebbe pensare che ritenga di avere tutte le risposte. Probabilmente la realtà è che preferisce non riflettere sulla propria situazione.
In questo articolo, parlando di “consigli non richiesti” li ho definiti “un regalo”. Vero, ma certi regali possono essere anche rimandati al mittente. Se la persona non capisce puoi anche diluire la vostra frequentazione.
Perché, le persone come Franca lo sanno bene, un atteggiamento di questo tipo, reiterato nel tempo, mina pesantemente la tua autostima. Limita le scelte che puoi fare. Ti fa mettere in dubbio (sempre e comunque) ciò che pensi e ciò che scegli (se non paralizzare completamente le tue scelte).
Chi giudica la tua vita ti sta dicendo molto su di sé
Il passaggio fondamentale per gestire certe persone è riflettere che, chi giudica la tua vita non sta parlando di te, ma di sé. Le sue credenze e convinzioni, i suoi valori, le sue paure, le sue esperienze e ciò che ha saputo (o non ha saputo) trarne. Parla dei risultati che ha (o non ha) ottenuto. Vede le situazioni arroccato/a dietro il suo punto di vista.
Forse è anche un poco contento/a di poter ergersi a consigliere della tua vita, dimenticando ciò che non sta facendo per sé e per il proprio benessere.
Ringrazia e… restituisci
L’ideale è ringraziare chi ti sta dando consigli, opinioni, critiche e… continuare per la tua strada. Rispondi che non hai bisogno di quelle cose, che al momento le scelte che hai fatto sono… fatte e, nel caso, pagherai di persona. Se non riesci, è il caso di chiederti se è utile continuare a relazionarti con quella persona.
Certamente non con tutte le persone è possibile (o auspicabile) tagliare i rapporti. Se un/una collega giudica la tua vita, puoi ricordargli che quella è “vita privata” e preferisci restare su una sfera prettamente professionale. Se è un/una parente e non coglie il tuo feedback semplicemente rifiutati di discutere di queste cose, non rispondere, non replicare, cambia argomento con un innocente sorriso.

La gestione del gruppo dei pari è piuttosto complicata, con chi giudica la tua vita in ogni momento lo è ancora di più.
Con il supporto di un counselor e mental coach puoi sviluppare strategie utili ad arginare queste persone, riappropriarti delle tue decisioni e salvaguardare la tua autostima.
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La consapevolezza ti renderà libero!
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