Da bambino ad adulto, dentro e fuori il voduong - Umberto Maggesi Consulente
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Da bambino ad adulto, dentro e fuori il voduong

bambino adulto crescita autostima

Da bambino ad adulto, dentro e fuori il voduong

Spessissimo, quando un genitore porta il suo bimbo a un corso di Qwan Ki Do, le raccomandazioni che fa all’insegnante sono di questo tenore:

“mi raccomando dategli delle regole”

“è timido, deve uscire dal guscio”

“voglio che socializzi, non sa stare con gli altri”

“è troppo dipendente da noi, voglio che impari a cavarsela”

E variazioni su questi temi… Qualche perplessità si agita in me a sentire questi giudizi ed etichette sull’identità del bambino (se vuoi saperne di più qui l’articolo).

In ogni caso, quello che cercano i genitori, è la crescita del giovanissimo verso una personalità adulta.

Prendo spunto dal lavoro di Eric Berne autore della teoria dell’analisi transazionale, per descrivere il processo di crescita che dalla personalità bambino, ci porta alla personalità di adulto.

Secondo la teoria, fra tutte le personalità che sono memorizzate dentro di noi, ce ne sono tre fondamentali e che abbiamo in comune con gli animali: la personalità del bambino, dell’adulto e del genitore. Un percorso che si completa in uno sviluppo psichico sano e organico completo.

Queste personalità dovrebbero essere usate da ognuno nelle diverse situazioni ambientali, come risposte efficienti e adattative all’ambiente!

  • Il bambino caratterizzato dalla non autosufficienza (egli chiede).
  • L’adulto è caratterizzato dall’autosufficienza (egli prende).
  • Il genitore è caratterizzato dalla dedizione ai piccoli (egli ).

Il bambino vive una dimensione stressante

crescere educareIl bambino vive soprattutto condizioni di stress (se non proprio paura) davanti a un Mondo complesso, in cui ha bisogno dell’aiuto del genitore per sopravvivere. Quindi lo stato soggettivo di un bambino è caratterizzato da paura cronica, bisogno di protezione e dipendenza dal genitore. Ovviamente ognuno di noi è un mondo meravigliosamente diverso. Queste semplificazioni si possono declinare in maniera più o meno calzante con la personalità del giovanissimo. In ogni caso, è abbastanza evidente, che un bambino non domina l’ambiente che lo circonda e ha bisogno dell’adulto per sopravvivere.

Quindi il passaggio bambino/adulto si compie dando nutrimento emotivo e risorse/strategie per affrontare le piccole grandi sfide della vita.

Nella pratica marziale ci ispiriamo spesso alle tecniche di lotta degli animali. Vediamo come si comportano, con i cuccioli, i genitori dei felini.

Come mamma gatta aiuta i cuccioli a diventare adulti.

Parlando di gatti, voglio descrivere i felini che crescono in liberà in modo naturale.

Inizialmente, mamma gatta, li allatta senza alcun orario o vincolo per loro. Finché c’è latte continua a nutrirli in questo modo, a tenerli vicini e accudirli. Per circa due mesi rimane sdraiata vicino ai piccoli nutrendoli e proteggendoli. I piccoli si sentono difesi e protetti e la loro sicurezza aumenta.

bambino adulto crescita autostimaPassano i giorni e i cuccioli sono diventati sufficientemente robusti da saltare e correre, giocano e si azzuffano fra di loro. Il gioco per i cuccioli è preparatorio alla loro vita adulta e chiude questo Mondo complicato in regole più comprensibili per un bambino, una sfera che può iniziare a dominare. Allora mamma gatta cattura un piccolo topo e gli spezza la colonna vertebrale (eh sì la natura è crudele), in modo che non possa correre troppo e lo mette davanti ai piccoli, facendogli vedere come si fa a bloccarlo e catturarlo, lasciandolo scappare e poi saltandogli addosso e bloccandolo con le zampe. In questo caso il genitore si pone come modello comportamentale. I piccoli la imitano e imparano a cacciare giocando. Una vera scuola a cui i gattini partecipano in gruppo, sempre più interessati e appassionati, gareggiando fra loro, azzuffandosi e imparando a procurarsi il cibo.

Quando i gattini hanno imparato finalmente a cacciare, con la mamma che ha continuato a fare da esempio, fornendogli al contempo prede sempre più grosse e vivaci, non hanno più bisogno di essere allattati. I denti sono cresciuti forti e aguzzi, le loro abilità gli assicurano la sopravvivenza.

È a questo punto che la madre li abbandona! La cucciolata si dividerà e ognuno troverà un proprio territorio di caccia da dominare e difendere.

Prendere ispirazione dal mondo animale non significa copiarlo in toto! Quindi se stai pensando di abbandonare il tuo pargolo… aspetta almeno di finire l’articolo!

L’ingrediente per l’uomo adulto

L’uomo ha bisogno di un altro ingrediente: l’affetto!

bambino adulto crescita autostimaIl nutrimento emotivo del genitore è fatto di accettazione, approvazione, stima. Cioè rafforzamento dell’Io.

Il bambino non conosce ancora l’amore, lo scopre nella relazione con i genitori e se ne riempie avidamente, rinforzando la sua sicurezza. Chi non si è sentito amato, protetto, curato durante l’infanzia, si porterà dietro questa carenza affettiva. Difficilmente saprà dare amore a sé stesso e continuerà a chiederlo disperatamente al genitore di turno, qualunque sia la sua sembianza (figure di riferimento, partner, amici, il gruppo dei pari, un partito, una setta…). Un bambino (anche a 30, 40 o 50 anni) continua a chiedere, sempre e comunque, senza arrivare a soddisfare quella sete d’amore.

Anche per questo, essere amati dà tanto piacere, perché rafforza il nostro Io (fiducia in sé stessi), facendoci percepire che andiamo bene così come siamo. La stima del genitore è la condizione preliminare per lo sviluppo della personalità adulta. La costruisci con le coccole, le attenzioni, ma anche i giusti messaggi.

Ad esempio: Ti accorgi e sottolinei tutti i suoi errori? I brutti voti? Le mancanze?

Oppure sai anche riconoscere i suoi successi? Lo incoraggi? Gli comunichi che lui, qualunque cosa faccia o riesca a fare, va bene così com’è?

Il modello di riferimento

Dopo di che, il bambino ha bisogno di un modello comportamentale, che lo aiuti a sopravvivere. I gattini non hanno tanta scelta e imitano la madre per istinto. Noi umani abbiamo superato la sudditanza all’istinto con la corteccia prefrontale e possiamo scegliere consapevolmente un modello comportamentale rispetto a un altro. Tipicamente un bambino segue quel modello che percepisce più utile alla propria sopravvivenza. Quindi è possibile che usi una figura di riferimento diversa dal genitore (la maestra, una sorella/fratello maggiore, l’allenatore, il gruppo, il clan o anche figure vicarie prese da esperienza virtuali come star della musica, attori, youtuber), nel bene o nel male cercherà ciò di cui ha bisogno ovunque lo trovi.

Quindi il bambino assumerà un modello comportamentale che ritiene capace di controllare l’ambiente, assicurandogli la sopravvivenza. Quindi modelli come un genitore che va in ansia per ogni sciocchezza, grida disperato anziché trovare soluzioni concrete, oppure genitori assenti dediti completamente al lavoro che riescono a rimanere assenti anche se sono in casa, non costituiscono certo modelli comportamentale che hanno appeal sul bambino.

L’assunzione di un modello comportamentale adulto presuppone la sua presenza attiva nell’ambiente in cui il bambino vive.

Questo modello poi viene imitato nei suoi comportamenti. Ad esempio nella sua tipica reazione a un’aggressione o a un pericolo, comportamenti atti a dominare l’ambiente (e quindi a garantirsi la sopravvivenza). Ripetendo questi schemi. il modello verrà radicalizzato, costituendo una vera e propria personalità alternativa.

L’adulto si rinforza in un ambiente stimolante

Tuttavia noi umani, essendo dotati di neocorteccia che ci salvaguarda (o dovrebbe salvaguardarci) da comportamenti istintivi, abbiamo bisogno di un altro ingrediente per sviluppare la personalità adulta: le circostanze ambientali!

Quali saranno queste circostanze? Tipicamente quelle che permettono al piccolo di agire il modello comportamentale adulto memorizzato e che rendono questa attuazione un fatto obbligato, sistematico e abituale.

bambino adulto crescita autostimaDiciamolo con altre parole: il bambino ha bisogno di fare esperienza di circostanze ambientali (e quindi esistenziali) tipiche dell’adulto, che gli permettano di allenare comportamenti e strategie del modello di riferimento. Lo stimolo arriva da circostanze ambientali particolarmente difficili che soltanto la personalità adulta è in grado di affrontare e risolvere.

Tipicamente le condizioni che facilitano questo passaggio sono la solitudine e l’autoaffermazione!

No! Non è ancora il momento di abbandonare il piccolo al suo destino!

La solitudine, che consiste nella mancanza totale di aiuto materiale e affettivo, si può agire in contesti limitati e circoscritti (come mamma gatta che presenta prede piccole e menomate, proporzionali all’abilità di caccia dei gattini) dal gioco, alle piccole conquiste ed esperienze autonome che il giovane fa. L’autoaffermazione ne è una conseguenza, in quanto, se sei solo devi necessariamente provvedere al tuo sostentamento, materiale e affettivo, imparando a fare a meno degli altri.

Solo, davanti a un’esperienza sfidante. Questo è un modo per lasciar vivere al piccolo la sua condizione di abbandono e superarla. Naturalmente ciò porta a vivere una certa dose di sofferenza. Tieni conto che la sofferenza è ineliminabile dal processo di strutturazione della personalità adulta. Non ci può essere crescita senza sofferenza.

Il Qwan Ki Do e la formazione della personalità adulta

È per questo che una disciplina come il Qwan Ki Do, aiuta lo sviluppo della personalità adulta: perché abitua a sopportare la sofferenza (la fatica, la tensione, la sconfitta, il confronto, la solitudine).

Alla conclusione dell’esperienza di solitudine, il bambino, ha scoperto che il Mondo, enorme e ostile… non gli ha fatto nulla.

bambino adulto crescita autostimaNonostante tutto non è morto.

Nonostante tutto è sopravvissuto.

Che è stato capace di farlo da solo.

Che la sofferenza passa, le ferite guariscono.

Col tempo si scopre forte, autosufficiente (se non in tutte, in molte aree della sua vita), fiducioso di dominare anche quegli aspetti che al momento non controlla ancora. Ha sperimentato la morte e la rinascita, è sceso all’Inferno, ma poi è risalito più forte di prima. In questo modo comincerà a conquistare l’autostima, che è il risultato della strutturazione della personalità adulta.

In concreto come facilitiamo questo passaggio?

Sicuramente fornendo modelli comportamentali utili all’emancipazione del piccolo, soprattutto in momenti di crisi. Come ti comporti quando vieni attaccato? Cosa fai quando un imprevisto rovina i tuoi piani? Come provvedi alla sopravvivenza dei tuoi cari? Come dai/cerchi affetto?

Poi lasciando aree di autonomia sempre più ampie, cominciando dal vestirsi da solo, dal prendersi la responsabilità di mettere a posto i giocattoli e sistemare la sua cameretta (la preparazione della borsa di Qwan ki Do!), di dare una mano ai genitori in piccole faccende, di affrontare le sfide in maniera autonoma.

Dal questo punto di vista il Qwan Ki Do è una risorsa preziosissima. In palestra il bambino si trova quotidianamente con sfide da superare, tecniche da imparare, strategie per confrontarsi con i compagni… fino a esperienze importantissime come le gare o le dimostrazioni. Dove lui è lì, solo ad affrontare la sfida e le sue paure.

Infine dando i messaggi giusti e ponendo la sua attenzione (rileggi l’articolo precedente) sugli aspetti più importanti.

Ad esempio: il tuo bimbo porta a casa un bellissimo voto in una materia in cui non ha mai brillato particolarmente. Cosa gli dici?

Bravo” ovviamente. I complimenti sono importanti mattoni che contribuiranno alla costruzione della sua autostima.

Ma “bravo” perché?

Se il focus è soltanto sul risultato l’occasione di crescita è persa. Ma se quel “bravo” si riferisse al processo? Cioè la strada che lo ha portato a quel bel voto?

Bravo, lo so quanto quella materia ti appassioni poco, nonostante questo sei stato concentrato rinunciando a giocare al computer mezz’ora al giorno. Sei stato capace di vincere la noia, mantenendo tutta la tua concentrazione per tutti questi pomeriggi. Sai la verità? Io non avevo dubbi.

Un messaggio di questo tipo focalizza l’attenzione sul processo (come hai fatto a ottenere un buon voto) e consapevolizza il giovane delle strategie agite per ottenere il risultato. Fra le righe comunica al giovane che può dominare quell’area della sua vita, mantenendo quella strategia. Infine un ottimo rinforzo emotivo che gli conferma la stima del genitore.

Se non riesce a ottenere il risultato (no panico, no urla, no sgridate) si va ad analizzare il processo cambiando qualcosa.

Forse dobbiamo ritagliare una mezz’ora ogni pomeriggio per approfondire questa materia.

Ecco che si torna a parlare di comportamenti e strategie per dominare l’ambiente, procedendo per tentativi ed errori, perché il manuale per cavarsela in questa vita non ce l’abbiamo!

Strategie nel vo duong

bambino adulto crescita autostimaIn palestra porto questi concetti alle esperienze dei giovanissimi. Bravo non è mai per aver vinto una gara, ma per essersi impegnato a fondo durante le lezioni, essere stato concentrato, aver ignorato il compagno che si distraeva, aver ripetuto il quyen anche dopo la lezione, essersi presentato davanti alla commissione di gara gestendo l’ansia.

Sulla pedagogia dei bambini l’Unione Italiana Qwan Ki Do ha svolto molte ricerche e spesso noterete che, i maestri dei vostri vo duong, sono soliti portare problemi che i piccoli devono risolvere in maniera autonoma (colpire un bersaglio prima fisso e poi mobile, eseguire esercizi sempre più impegnativi in un percorso, fare punto su un compagno, coordinarsi con i compagni in un quyen a squadre ecc.).

Il bimbo, davanti al problema, è lasciato solo a trovare soluzioni. L’inizio può essere frustrante (molto bene, la frustrazione è uno stato emotivo che è bene conoscano presto, perché li accompagnerà per tutta la vita), ma la ricompensa emotiva per avercela fatta da soli è incommensurabilmente più importante di ogni gratifica che potremo dargli.

Sfida dopo sfida, il giovane, conquisterà sicurezza in sé, autostima e fiducia nel futuro. Ponendo basi concrete e solide, per la sua personalità di adulto!

Ottimi sono gli stage e i ritiri di più giorni, organizzati dall’Unione Italiana Qwan Ki Do, dove il bambino si trova in un ambiente nuovo (comunque protetto e vigilato) dove poter agire la sua indipendenza e confrontarsi con altri praticanti e diversi modelli di comportamento.

 

 

Tao Su Umberto Maggesi

Counselor, coach e formatore

In questo momento così complicato è importante mantenere lucidità e calma, continuando a nutrire i nostri giovani con i migliori esempi e messaggi per aiutarli a diventare gli adulti di domani.

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by Umberto Maggesi Tempo di lettura: 10 min