Allena il tuo buonumore! - Umberto Maggesi Consulente
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Allena il tuo buonumore!

Emozioni

Allena il tuo buonumore!

Molte le email arrivate a seguito del mio articolo sul mantenimento della felicità (che puoi leggere qui), fra cui sono risposte e commenti, su questo tono:

Con me non funzionerebbe!

Io ho il mio carattere, punto!

Questo vuol dire reprimersi, altro che felicità!

L’umore non si cambia, ci si nasce!

Convinzioni di questo tipo sono molto diffuse. Nella percezione quotidiana, gli stati emotivi “saltano fuori” in maniera automatica allo scatenarsi di un evento. Tipicamente gli stessi stati emotivi che abitualmente alleniamo.

Ma la percezione che abbiamo, non è la realtà. Il nostro cervello, soprattutto per le emozioni primarie, è velocissimo. Questa è una precisa strategia evolutiva che ci consente di salvarci velocemente la vita in caso di pericolo.

Ricerche scientifiche hanno dimostrato che, i vincitori milionari di lotterie o premi vari, tornano del loro umore dopo circa un anno dalla vincita. Se erano lievemente depressi, tornano a quello stato. Anche chi ha subito un grave incidente, torna del suo umore nel giro di un anno.

I lavori del Dr. Ricard Davidson, direttore del Laboratory for Affective Neurosciense dell’Università del Wiskonsin, hanno evidenziato che chi ha un atteggiamento positivo verso gli eventi (entusiasmo, intraprendenza, iniziativa), ha un’aumentata attività della corteccia prefrontale sinistra. Chi tende a guardare gli eventi in maniera negativa (giù di morale, depresso, ansioso), ha un’aumentata attività della corteccia prefrontale destra.

Il direttore ha analizzato centinaia di soggetti, costruendo un diagramma a campana. Coloro i quali si trovano al centro, sanno alternare buonumore e cattivo umore. Chi si trova ai lati della campana, tendenzialmente, scivola verso uno dei due estremi.

Altra scoperta del Dr. Davidson è che l’umore di base (setpoint emotivo) può essere cambiato mediante l’attenzione mirata e l’allenamento che incide sul cervello rendendo, via via, più facile concentrarsi e non scivolare in emozioni negative.

Un modo per allenare quanto sopra è la pratica consapevole del presente.

Quante volte ti capita di rimuginare su eventi passati o preoccuparti di eventi futuri?

Continuare a rivivere e rafforzare gli stessi pensieri negativi che ti portano a un cattivo umore?

Lo sprofondare nei propri pensieri è una modalità di default che ha il nostro cervello. Non è necessariamente una cosa negativa. Si compone di aree sparse nel cervello, ciscuna persa nel proprio “rumore di fondo”, e pronte a entrare in azione in caso di attività consapevoli, magari evitare una macchina che cambia corsia velocemente, mentre stai guidando.

Il problema è che molte persone, passano la maggior parte della loro vita in modalità di default.

Ti è mai successo di essere a tavola con amici e restare perso nei tuoi pensieri, su problemi e questioni future o passate? La cena finisce e tu non sai neppure di cosa hanno parlato i commensali. Ti sei perso le risate, i ricordi, il bel clima che si è instaurato, persino il sapore dei piatti che hai ordinato e il gusto del vino scelto…

Quel momento non tornerà più!

La pratica consapevole del presente,

è un modo per vivere il momento presente, facendo riposare le parti del cervello che si attivano in caso di percepita minaccia, come ad esempio l’amigdala.

Quando sei concentrato sul presente, quando ascolti veramente la persona che ti parla. Quando gusti fino in fondo il cibo che stai mangiando. Quando sei completamente concentrato su ciò che stai vedendo, udendo, toccando, gustando, odorando. Il tuo cervello non può rimuginare e riesce a tranquillizzarsi, con enormi benefici sulla tua capacità di gestire lo stato emotivo.

La rete di default si attiva principalmente quando eseguiamo attività di routine, come guidare verso il posto di lavoro.

Immagina di fare una strada diversa! In questo modo il tuo cervello è costretto a porre attenzione al nuovo percorso, e ha meno occasione di rimuginare. Oppure fai sempre la stessa strada, ma ti concentri su ciò che vedi intorno, non importa se colline verdeggianti o palazzoni, l’importante e consapevolizzare ciò che vedi intorno a te. Anche in questo modo, il tuocervello ha meno occasione di rimuginare e trascinarti verso stati emotivi brutti. Nel caso succedesse, ora sai dove devi ricondurre la mente.

Con un Mental Coach il lavoro sul setpoint emotivo è molto più veloce. Attraverso piccoli e costanti cambiamenti potrai decidere il tuo stato emotivo in ogni momento. Sarai meno reattivo e gestirai con molta più consapevolezza imprevisti ed emergenze. Per approfondire contattami qui.



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Allena il tuo buonumore!

by Umberto Maggesi Tempo di lettura: 4 min