
11 Set Altre trappole della mente
La scorsa settimana abbiamo visto alcune trappole della mente in questo articolo. Quegli schemi che, se da una parte ci semplificano la vita, dall’altra possono guidarci automaticamente, anche quando ci vorrebbe una valutazione più attenta della situazione.
In questo articolo analizzeremo altri bias cognitivi, in modo da riconoscerli e poterci difendere.
Bias cognitivo del pregiudizio sullo status quo
Questa trappola della mente ci fa preferire mantenere la situazione attuale piuttosto che altre situazioni possibili.
Tipicamente, la situazione attuale viene presa come punto di riferimento, e il mutamento viene considerato una perdita. Questo ovviamente non in termini assoluti, in generale in condizioni di incertezza o in presenza di fattori di varia natura da considerare.
Ad esempio, uno studio riguarda le assicurazioni auto negli USA. All’inizio degli anni ’90 in New Jersey e in Pennsylvania fu modificata la legislazione sulle assicurazioni, prevedendo una polizza base molto costosa che consentiva di citare in giudizio l’assicuratore e una poco costosa, che consentiva di farlo solo in modo limitato. Nel New Jersey, dove l’opzione più economica era quella di default, la maggior parte dei cittadini scelse quella. In Pennsylvania, al contrario, l’opzione predefinita era quella più costosa, e quella fu la scelta di quasi tutti gli assicurati.
Questa trappola della mente ci rende più difficile cambiare operatore telefonico, piuttosto che partito politico. Ma senza oggettive valutazioni sui pro e contro.

Bias cognitivo della focalizzazione eccessiva sulle informazioni
Questa trappola della mente ci porta a credere che, le informazioni che ancora potremmo acquisire, siano di fondamentale importanza per prendere una decisione, anche se, in realtà, la loro importanza è molto limitata. È una euristica che ci porta a rimandare l’azione, in favore di una ricerca spasmodica (e spesso inutile) di informazioni.
In realtà è meglio il quasi per partire, poi si aggiustano gli elementi durante il percorso. Vale, ad esempio, per una start up. Se aspetti che tutto sia perfetto, di avere ogni informazione possibile, di conoscere ogni dettaglio, ogni variabile… resterai alla linea di partenza.
Trappole della mente: eccesso di fiducia in noi stessi
Questo bias cognitivo ci porta ad avere eccessiva fiducia nei nostri giudizi e valutazioni. Crediamo possedere informazioni più accurate e complete di quanto non lo siano realmente, oppure di avere più abilità e competenze di quanto siano in realtà.
Tenere a bada l’autostima, considerare oggettivamente i risultati ottenuti in passato o chiedere consiglio a un’altra persona, sono gli antidoti per non cadere in questa trappola della mente.

Euristica della distorsione sul risultato
Si tende a valutare la bontà di una scelta in base al risultato che verrà, invece che sulla qualità della decisione nel momento in cui la si prende.
Giocare tutti i giorni (e tutti i risparmi) alle macchinette del bar, nella speranza di fare grosse vincite, non vuol dire aver fatto una scelta consapevole. La valutazione viene distorta dall’aspettativa… fino a quando si finiscono i soldi, o peggio, ci si indebita pesantemente.
Trappole della mente: la reattanza
È una euristica che ci porta a fare diversamente da quello che ci viene detto. Credo che genitori con bambini piccoli o adolescenti conoscano bene questo meccanismo.
Nasce dalla volontà di difendere la nostra libertà di scelta, quando percepiamo che qualcuno la stia vincolando. Se hai a che fare con una persona di questo tipo, piuttosto che imporre una singola scelta, dai più opzioni (naturalmente molto vicine a ciò che vuoi lui o lei faccia).
Liberarsi da schemi consolidati è uno dei percorsi più affascinanti di coaching e counseling. Senza “zavorre automatiche” di cui non ti rendi conto, viaggerai più veloce e leggero verso la Vita che desideri.
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