
26 Apr Ambiente di lavoro positivo e produttività
Un ambiente di lavoro positivo è più produttivo
Numerosi studi hanno evidenziato scientificamente come, un ambiente di lavoro positivo sia anche più produttivo. Intanto cominciamo a identificare alcuni aspetti di un ambiente di lavoro positivo:
- Un ambiente a “bassa pressione”
- Un ambiente dove la collaborazione supera la competizione
- Un ambiente dove si può trovare sostegno emotivo e concreto
- Un ambiente ad alta e fluida comunicazione
- Un ambiente privo della cultura della colpa, dove l’errore è semplicemente un comportamento da modificare
- Un ambiente dove il contributo di ognuno è riconosciuto
- Un ambiente dove vige il rispetto, la fiducia e la gratitudine
- Un ambiente dove si condividono responsabilità e successi
Mi fermo qui, ma credo che tu abbia compreso cosa intendo.
Ambiente di lavoro, gli errori più comuni
Purtroppo si crede ancora che, per far rendere i collaboratori, sia necessario innescare dinamiche che facciano lavorare ad alta pressione. Quindi alti carichi di lavoro, scadenze brevi, stile reattivo e poca programmazione, comunicazione pressante e ripetitiva (quasi martellante) su errori e doveri, scarsa collaborazione e competizione marcata.
Questo tipo di approccio, è dimostrato scientificamente, non funziona!
Anche il metodo del “bastone” e della “carota” non è funzionale nel lungo termine. Ne abbiamo già parlato più di una volta. Ormai, numerosi studi, hanno dimostrato quale tipo di ambiente lavorativo è più funzionale al benessere dei dipendenti. Ora, altri studi, dimostrano che un ambiente positivo migliora la produttività
Il lavoro sotto stress fa perdere produttività
l’American Psychological Assotiation ha condotto una interessante ricerca che evidenzia come, lo stress sul lavoro, faccia perdere indirettamente diversi guadagni alle aziende, perché cause più assenze per malattia (per lo più sindrome metabolica e malattie cardiovascolari) fino, nei casi più gravi a una morte precoce.
I lavoratori stressati sono più soggetti a infortuni sul lavoro (negli Stati Uniti dal 60% all’80% degli infortuni sul lavoro sono attribuiti allo stress).
Un ambiente negativo non è motivante
Un ambiente di lavoro improntato a stress, pressing e paura può garantire impegno (entusiasmo, eccitazione) per un breve periodo, ma nel lungo termine causa disimpegno, tendenza a chiudersi nelle routine, poca voglia di proporre e scarsa energie nell’affrontare crisi e imprevisti.
Studi condotti da Queens School of Business e dalla Gallup Organization hanno evidenziato che, i lavoratori disimpegnati (poco motivati) avevano il 37% in più di assenteismo, subivano il 49% in più di incidenti e commettevano il 60% in più di errori.

L’ambiente competitivo
Un ambiente fortemente competitivo non aiuta l’azienda, anzi innesca dinamiche disfunzionali alla produttività, ne abbiamo già discusso in un precedente articolo. Una giocosa competizione consolidata da alta collaborazione è la scelta migliore per il bene dei lavoratori e dell’azienda.
Il costo è anche in termini di lealtà
L’ambiente di lavoro disfunzionale fa “disinnamorare” il dipendente nei confronti dell’azienda, creando un alto turn over. Lo dimostra bene questa ricerca (lo stress sul posto di lavoro porta a un aumento di quasi il 50% del turnover volontario).
I collaboratori tornano nel mercato del lavoro, rifiutano promozioni o si dimettono. E i costi associati a nuovi reclutamenti, formazioni, ecc. sono significativi per le aziende. Abbiamo già discusso il tema della great resignation che sta minando la performance di moltissime aziende con un’emorragia di talenti come mai si era visto.
L’ambiente di lavoro virtuoso ha molti vantaggi
Anche qui le ricerche scientifiche hanno dimostrato che l’ambiente virtuoso ha più successo in quanto aumenta le emozioni (ed esperienze) positive. Percepire un più alto livello di benessere aiuta ad affrontare le sfide in maniera più serena e funzionale. Migliora lo stato di salute dei dipendenti, abbatte i giorni di assenza e incrementa la lucidità mentale durante il lavoro. Attrae i dipendenti migliori, rendendoli più fedeli all’azienda facendo emergere i loro punti di forza.
Tutto questo va anche a vantaggio dell’efficacia organizzativa, della soddisfazione dei clienti e del coinvolgimento dei dipendenti (che significa sentirsi parte dei successi aziendali e anche coinvolti in prima persona nel risolvere le criticità).
La creazione di un ambiente positivo e sereno per il proprio team di lavoro si basa su alcuni principi fondamentali. In particolare i leaders hanno la responsabilità di: favorire le connessioni sociali, incoraggiare gli scambi comunicativi, incentivare la collaborazione e l’aiuto fornendo l’esempio in prima persona, incoraggiare la comunicazione a due vie con un buon ascolto attivo e accoglienza dei feedback.
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