
11 Nov Ansia, COVID19 e nuovi lockdown
Speravamo di essercene liberati e invece…
…eccoci nuovamente alle prese con l’ansia da COVID19! Le limitazioni, le chiusure, il lavoro che si blocca o procede a singhiozzi. Tutto quello che hai vissuto nel fine inverno e primavera 2020 sta mostrando nuovamente il suo minaccioso volto.
Restare nell’ansia da COVID19 è un’opzione poco utile
Ascoltare tutti i telegiornali, i bollettini medici, l’elenco di morti nelle varie parti del mondo, non ti aiuta a gestire al meglio la tua ansia, anzi sono gli stimoli giusti per incrementarla.
Cercare di comprendere come funziona questo virus, facendo zapping fra interventi di esperti o sedicenti tali, spesso in contrasto fra loro, non ti aiuta a capire le dinamiche del coronavirus. Un ciclo di studi universitario in virologia sarebbe più indicato.
Quindi per gestire l’asia da COVID19?
Agisci dove hai aree di controllo. Dove tu puoi spendere le tue energie in maniera utile.
Prendi spunto da ciò che hai fatto sei mesi fa
quando c’è stato il primo lockdown come te la sei cavata?
i tuoi conoscenti come se la sono cavata? Chi meglio di altri? Cosa hanno fatto queste persone?
Quali attività ingigantivano l’ansia da COVID19?
Quali attività ti facevano stare meglio e tenevano la tua mente impegnata?
Quali nuovi rituali hai messo in campo?
Quali nuove cose hai imparato?
Qualche spunto per te
quando un grande cambiamento ti investe, sconvolge i tuoi punti fermi. Se il cambiamento è al di fuori del tuo controllo, inutile cercare di capire le cause, più utile è focalizzarti sui tuoi comportamenti.
Le routine che ti davano l’illusione di controllo sulla tua vita sono saltate. Le opzioni a tua disposizione diminuiscono. Il progresso (sociale, economico, relazionale…) della tua vita sembra arrestato o gravemente compromesso.
Ma concentrarti su queste cose può solo aumentare l’ansia da COVID19.
Concentrati su ciò che puoi fare
Stringi il focus della tua attenzione e rivolgiti ad azioni che sono sotto il tuo controllo, facendoti domande furbe.
quali azioni, durante il primo lockdown, ti hanno aiutato?
Prendi foglio e penna e scrivile nero su bianco. Magari mantenere un minimo di relazione con le persone a te care, con telefono, videochiamate o altri supporti. Forse riuscire a fare un po’ di attività fisica tutti i giorni. Sistemare le decine di faccende casalinghe che per anni hai lasciato andare. Prendi ispirazione dai tuoi conoscenti e fai rispondere anche loro a queste domande.
quali attività ti facevano stare meglio?
Magari passare il tempo a guardare il muro, o l’ultimissimo notiziario con il conto dei decessi, erano attività che aumentavano l’ansia da COVID19. Forse ti sei dedicato ad attività che ti piacevano e direzionavano la tua attenzione in qualcosa di piacevole. Molti miei clienti hanno fatto giardinaggio, imparato uno strumento musicale, seguito corsi di pittura, incisione, ceramica, fotografia, lingue straniere… Scoprendo che, quando la mente è impegnata in un’attività piacevole, è più facile stare sereni.
come sei riuscito a mantenere controllo sulla tua attività professionale?
Forse hai fatto smart working, direzionato le tue offerte attraverso il Web. Magari sei riuscito a trovare un compromesso fra lavoro a casa e in ufficio. Hai sperimentato che ci sono più modi per fare qualcosa. Forse non saranno i tuoi preferiti, ma in questo momento le opzioni sono scarse.
quali nuovi rituali hai messo in campo?
A questo proposito un mio cliente, si è goduto abbondanti colazioni in famiglia. Nella vita pre-COVID19 difficilmente riuscivano a far colazione tutti e quattro insieme. Nei mesi di lockdown la colazione insieme, le chiacchiere (e molto probabilmente la situazione che stavano vivendo) hanno contribuito a fargli cominciare la giornata nel modo migliore: circondati dall’affetto delle persone più vicine.
cosa hai imparato di nuovo?
Molti hanno approfittato per darsi al “fai da te” imparando a gestirsi nei piccoli lavoretti casalinghi. Altri hanno scoperto come fare pane, pasta, torte, focacce e tutti quegli alimenti che siamo abituati a comperare già pronti. Qualcuno ha trovato modi diversi di studiare, apprendere, portare avanti il proprio lavoro. Non si contano le persone che hanno imparato a usare meglio il Pc e i software di condivisione!
“La vita non è quella che dovrebbe essere. La vita è quella che è. È il modo in cui l’affronti che fa la differenza”
Questa splendida frase di Virginia Satir, racchiude l’essenza dell’atteggiamento corretto. Lascia perdere i rimpianti e le lamentele per qualcosa su cui non puoi fare nulla. Domandati cosa puoi fare per affrontare al meglio la situazione.
Lo so che dalla teoria alla pratica ne passa… per questo è importante avere un consulente che ti possa aiutare a costruire strategie appropriate, in linea con la tua vita.
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