
17 Ago Cambiare è difficile?
Cambiare è difficile…
…soprattutto quando si parla di opinioni e credenze. Restare delle proprie opinioni è più facile, che sia la valutazione di un’idea o di una persona, cambiare richiede impegno. Tener conto di punti di vista differenti significa tollerare un maggior margine di incertezza ed è dispendioso in termini di tempo ed energie.
Ma se cambiare è difficile, certamente prendere in considerazioni idee diverse dalle nostre è il modo più utile per allargare la nostra visione del mondo. Nella fortezza delle nostre idee e opinioni tutto è più sicuro, i riferimenti sono chiari, la visone del mondo è semplice e integrata nel nostro sistema di valori.
Cambiare è difficile perché mette in discussione l’immagine di noi stessi
Abbiamo tutti un’idea di noi stessi e vogliamo che sia più coerente e positiva possibile. Le nostre opinioni e credenze (soprattutto quelle molto radicate) diventano parte della nostra identità, ci facciamo rappresentare da loro e, metterle in discussione, è un po’ come tradire se stessi.
Pregiudizio di conferma
Cambiare è difficile anche per un bias chiamato “pregiudizio di conferma”. Cioè la tendenza a prendere in considerazione maggiormente i fatti che convalidano le nostre opinioni, mentre si ignorano o sminuiscono quelli che le smentiscono.
Leggere giornali di un certo schieramento, confrontarsi solo con persone che la pensano come noi ecc. sono indicatori di questo bias. Come selezionare opportunamente le parti di una comunicazione, ponendo attenzione solo a ciò che ci piace.
Anche nei giudizi sugli altri, questo bias interviene. Se riteniamo che un collaboratore sia un fannullone, noteremo tutte le volte che non porta a termine un lavoro e ignoreremo quando si impegna e arriva al risultato. Una selezione operata in maniera inconsapevole, ma che tenderà a confermare l’opinione che abbiamo di lui… cambiare opinione sarà sempre più difficile.
Anche quando le informazioni sono complete troviamo comunque una scorciatoia mentale per volgerle a nostro vantaggio. Lo ha dimostrato una ricerca della Stanford University in cui un campione di studenti ha letto due falsi studi, uno a favore e l’altro contrario alla pena capitale.
I favorevoli hanno valutato i dati contrari poco convincenti e viceversa.
Vale anche per gli stereotipi: se una persona appartenente a una categoria verso cui si hanno pregiudizi non presenta i tratti tipici dello stereotipo, anziché metterlo in discussione si invoca il principio dell’eccezione che conferma la regola.
Cerca prove… contro
Una strategia per uscire dal bias di conferma è ricercare (sinceramente e con attenzione) prove a sfavore della nostra idea. Magari metterle per iscritto. Confrontarsi con chi la pensa in maniera diversa e ascoltare con attenzione il suo punto di vista, comprendendolo. Ricorda che ascoltare e comprendere non significa accettare.
Cambiare è difficile, ma con un costante allenamento mentale e una sincera autocritica, vedrai che la tua capacità di prendere in considerazione scenari diversi aumenterà considerevolmente.
Circondati di persone che sanno essere critiche, che ti costringono a valutare punti di vista diversi e posizioni differenti dalle tue. Questo è il modo migliore per aumentare la tua consapevolezza.
Uscire dai propri pregiudizi e stereotipi non è semplice. Con un percorso sinergico di counseling e coaching, potrai implementare strategie che ti aiuteranno ad allargare la tua mappa del mondo.
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