Crogiolarsi nell'infelicità - Umberto Maggesi Consulente
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Crogiolarsi nell’infelicità

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Crogiolarsi nell’infelicità

Crogiolarsi nell’infelicità.

So bene che questo ossimoro ti farà storcere il naso. Ma come? Crogiolarsi è un’azione che si fa nei momenti piacevoli, di riposo e di tranquillità. S’indugia su qualcosa di piacevole… non certo nell’infelicità.

ne sei sicuro?

Forse ci sono, proprio in questo momento, persone intorno a te, che nella loro infelicità ci stanno “bene” e ti ammorbano continuamente con lamentele e una visione della vita terribile.

A livello di pensiero razionale tutti vorremmo tendere alla felicità, ma esistono persone che si auto sabotano continuamente. Gente che riesce a rovinare anche la più bella giornata o l’accadimento più fortunato.

ti viene in mente qualcuno?

Come riconoscere chi è affetto da infelicità cronica?

infelicità tristezza solitudineChi si lamenta di tutti e tutto, continuamente, come un disco rotto. Se c’è il Sole fa troppo caldo… se piove è un disagio enorme… bella la scampagnata con gli amici, ma che rottura di scatole gli insetti… ok la promozione, ma adesso è tutto più difficile, quante responsabilità, quanti doveri…

E via di questo passo. Riuscendo a scoperchiare (o a ingigantire opportunamente) tutti i disagi, le problematiche e le difficoltà di ogni situazione.

Tendenzialmente fanno le vittime e identificano le cause delle loro sfortune all’esterno!

Non hanno ottenuto la promozione perché gli altri sono tutti raccomandati.

Il progetto non è andato in porto perché i loro colleghi li hanno sabotati.

Nessuno riconosce i loro meriti.

Nessuno li capisce.

In questo modo si deresponsabilizzano allenando (sì proprio come in palestra) una forma di pensiero che rinforza la loro idea di essere inermi davanti al Mondo.

Gli agonisti dell’infelicità!

Altra caratteristica è che le loro sfortune sono sempre più grandi di quelle degli altri. Ingaggiano una sorta di gara per chi è il più tapino e miserabile. Guai a cercare di riportarli alla realtà. Un affronto cui rispondono arrabbiandosi o chiudendosi in un silenzio ostile, rinforzando l’idea che gli altri non li capiscono.

Qualcuno si pone obiettivi irraggiungibili, così da potersi lamentare di quanto la vita è ingiusta e di come tutto il Mondo cospiri contro di loro.

L’infelicità cronica ti lascia a terra!

Quando, come succede normalmente a chiunque, le avversità li butta a terra… restano lì. Gli infelici cronici non lottano per rialzarsi, non prendono la rincorsa per superare l’ostacolo, non costruiscono competenze per poter affrontare qualcosa di nuovo. Loro restano a terra… a lamentarsi.

Chiunque provi a stimolarli, a mostrargli come uscire da quella spiacevole situazione si sente rispondere:

sì, ma è difficile…

sì, ma va bene per te, non per me…

parli facile tu che sei pieno di energie e buona volontà…

tanto è tutto inutile, sono tutti contro di me…

tanto non cambia mai niente…

Una situazione frustrante che li fa rimanere soli. A questo punto sono ben felici di notare quanto i loro amici sono cattivi (egoisti, insensibili…) e di confermare che vivono in un Mondo cattivo e che tutti gli vogliono male!

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L’infelicità è una scelta, non una conseguenza!

Al di là di patologie mentali di cui non mi occupo, un comportamento automatico di questo tipo è una scelta (più o meno consapevole)

Certe persone si sono allenate a crogiolarsi nell’infelicità per anni. Forse apprendendo il modello da figure di riferimento. Magari per una bassa autostima che li fa percepire inermi verso il Mondo. Potrebbero ottenere un vantaggio secondario, tipo avere l’attenzione della famiglia o del gruppo dei pari (fino a quando avranno le tasche piene di loro e li abbandoneranno). Potrebbero rimanere attaccati a un passato difficile o a un singolo accadimento che li ha segnati emotivamente.

Ma quando diventiamo adulti, certi modelli possono essere abbandonati. L’autostima si può rinforzare. Si può ottenere lo stesso vantaggio in modi più costruttivi e utili. Il passato non ci definisce, da questo esatto momento possiamo fare scelte diverse.

Non è facile cambiare un comportamento appreso e allenato per anni!

Vero, per questo l’aiuto di un professionista è molto utile in questo caso. Un percorso di coaching o counseling può aiutare a comprendere le dinamiche che stanno dietro il comportamento, dare più scelte nell’affrontare determinate situazioni, contribuire alla costruzione di una solida autostima.

Se hai, o conosci qualcuno, che potrebbe avere bisogno di aiuto, metto a disposizione una sessione gratuita di 30 minuti on line per i primi trenta che mi contattano. Una sessione, senza alcun impegno, dove ti aiuterò a definire le tue esigenze e metterò in campo una proposta d’intervento.

Per avere più informazioni contattami qui.



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Crogiolarsi nell’infelicità

by Umberto Maggesi Tempo di lettura: 4 min