
02 Feb Difendersi dagli approfittatori
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Difendersi dagli approfittatori è un’abilità che si impara
Prima o poi ci siamo cascati quasi tutti. Conoscenti che chiedono favori continuamente. Ricatti emotivi che ci spingono a fare cose che non vanno bene per noi. Gente abile a manipolare che sa muovere le leve giuste.
Qualcuno arriva al punto di rottura e impara a dire di no. Altri si sentono, in qualche modo, obbligati e, con notevole sforzo, si piegano ai desideri degli altri.
Alla lunga, questo comportamento, porta all’infelicità e allena l’abitudine di accontentare gli altri (e mai sé stessi).
La buona notizia è che si può imparare a difendersi dagli approfittatori. Ricorda che la gestione del tuo gruppo dei pari è una tua responsabilità. Sì lo so! Sarebbe meraviglioso un mondo in cui tutte le persone si rispettano e sanno dove fermarsi per non prevaricare l’altro… ma non è il mondo in cui viviamo ora!
Per difendersi dagli approfittatori bisogna conoscerli
C’è chi nasconde, dietro un sorriso disarmante, l’ennesima richiesta dell’ultimo minuto. La capacità di chiedere un favore senza provare imbarazzo è il risultato di un lungo allenamento. Tipicamente chiedere un favore è difficile, si mette in gioco il proprio orgoglio, si mettono a nudo le proprie emozioni. Gli approfittatori di professione riescono a farlo senza il minimo imbarazzo. Le loro richieste sono accompagnate da sorrisi. Espressioni tipiche di un bambino che chiede l’ennesimo giocattolo. La tattica è di porti velocemente fra l’incudine e il martello, rendendoti complicato rispondere con un no.
“Io farei lo stesso per te” oppure “per il rapporto che c’è fra noi, sono certo che lo farai“. Ecco la strategia del ricatto emotivo, la più difficile da cui difendersi. Mettere in gioco i sentimenti e il rapporto personale è tipico dei manipolatori e approfittatori. Cambiano il campo di gioco: dallo scambio di favori, ai sentimenti e la relazione, fino a suggerire che un no sarebbe un grave affronto alla vostra amicizia (parentela, amore, relazione professionale…).
La mancanza di empatia non pone freni agli approfittatori. Persone che non si rendono conto che, il favore chiesto, mette a disagio l’altro. Invece quando viene chiesto a loro comprendono benissimo il costo e sanno dire di no. Queste persone chiedono senza remore, in maniera naturale, dando per scontato il tuo sì e sapendo manifestare fin troppo apertamente il loro disappunto in caso di rifiuto.
Un altro tipo sono le persone incapaci di risolvere i propri problemi. Immature, incompetenti o irresolute, non riescono a prendersi la responsabilità di gestire le grandi o piccole sfide quotidiane. Soprattutto se le hai aiutate una volta, ecco che vieni eletto a solutore dei loro problemi. Vengono a crearsi aspettative nei tuoi confronti, un groviglio di responsabilità non richieste da cui è difficile difendersi. La dipendenza non fa bene a lui (che non impara a farsi carico della propria vita) e a te (che sei costretto a mettere le sue problematiche davanti alle tue).
Difendersi dagli approfittatori ricordando di essere disponibili e non a disposizione!
Una differenza lieve, ma sostanziale. È giusto aiutare le altre persone, la disponibilità ci fa sentire bene, rinforza le relazioni, aumenta l’autostima e aiuta la convivenza. Ma essere a disposizione è tutt’altra faccenda. Per difendersi dagli approfittatori è importante definire questa differenza. Il limite puoi deciderlo solo tu, ragionando sul costo (in termini emotivi, di tempo e di benessere) che ha cedere alle richieste di quella persona.
In una relazione sana un “no” non pregiudica il rapporto. Se succede questo ti consiglio di rivedere il rapporto con quella particolare persona, ragionando su quanto sia buona per te e per la tua felicità.

Dire di “no” non significa meno affetto, ma mantenere la propria integrità!
Questo passaggio è importante (soprattutto con i manipolatori emotivi). Mettere i giusti limiti è una tua responsabilità oltre che un tuo diritto. Se, per qualsiasi motivo, non puoi andare incontro alla richiesta di una persona ricorda di separare la relazione e le emozioni dall’azione. Ricorda a te stesso per primo i motivi che ti hanno portato a dire di no.
Un “no” ogni tanto educa! Spesso è necessario educare il gruppo dei pari segnando qualche limite. Linee di demarcazione da non oltrepassare. Mentre stai insegnando loro come trattarti ricordi a te stesso che sei un individuo con le tue priorità, le tue esigenze e i tuoi obiettivi.
La disponibilità è buona cosa se gestita con la giusta reciprocità ed entro limiti chiari.
La gestione del gruppo dei pari non è semplice, ma importante per il tuo benessere. Costruire strategie funzionali con un counselor è più facile e veloce.
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