Dove metti il controllo della tua emotività? - Umberto Maggesi Consulente
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Dove metti il controllo della tua emotività?

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Dove metti il controllo della tua emotività?

Le parole che usi possono toglierti o darti il controllo sulla tua emotività

Siamo abituati a fare poca attenzione al modo in cui parliamo, nonostante il fatto che, la comunicazione (con noi stessi e gli altri) crei la realtà (che percepiamo).

“Mi ha fatto arrabbiare!”

“Sono fatto così, prendo fuoco facilmente!”

Due frasi che hai certamente sentito (o magari detto) relative allo stato emotivo della rabbia.

“Non riesco a parlare se c’è troppa gente.”

“La timidezza me la porto dietro fin da bambino.”

Altre due tipiche frasi delle persone che si definiscono timide.

Parlare in questo modo insegna al tuo cervello che l’elemento che muove la tua emotività è esterno e tu non ne hai nessun controllo.

Sono fatto così…

…è una delle peggiori frasi da ripetere (e ripetersi). Come se ognuno di noi fosse cristallizzato nei suoi modi di fare, non avesse alcun controllo sulla sua emotività e sulle risposte che utilizza per relazionarsi con gli altri e gli eventi che accadono.

Sono d’accordo che ognuno di noi ha il suo temperamento, che è stato costruito e modellato negli anni (non c’era nulla alla tua nascita, nessuno schema comportamentale o carattere, nessun “sono fatto così”), da strategie che hanno funzionato in un determinato contesto, tuttavia:

Il temperamento non è il destino

Ciò che hai imparato a fare fino a oggi puoi cambiarlo. Certo con impegno e costanza, ma non è qualcosa di fisso o intimamente legato a te.

Mi fa diventare…

…ecco un’altro modo di parlare dell’emotività che ti toglie il controllo su di essa. Sono gli altri (o gli eventi) che muovono le emozioni in te? E che ti fanno agire un determinato comportamento (che sia urlare, chiuderti nel silenzio, uscire impettito da una stanza…)?

Immagina una scena di questo tipo:

Un genitore sta sgridando il figlio, urlandogli quanto poco aiuta in casa, quanto poco rispetta i suoi genitori, che non si impegna a scuola (che loro stanno pagando profumatamente) ecc. ecc. 

Improvvisamente suona il telefono. L’adulto prende la cornetta ringhiando un “pronto!” pieno di astio. Dall’altra parte c’è il suo capo che ha bisogno di alcune informazioni. Improvvisamente il tono del genitore si arrotonda, il volume della voce viene contenuto e il ritmo si fa lento.

Dov’è finita tutta la rabbia?

In realtà (che ci piaccia o no) l’intenzione era proprio sfogarsi col figlio, in quel modo e con quei toni. Poi, nell’interagire col capo, è intervenuto un controllo sull’emotività, gestendo la voce e probabilmente anche respiro e tono muscolare.

Ritrovi questo esempio nella tua realtà?

Il controllo dell’emotività comincia dalla consapevolezza

Le emozioni nascono in noi velocemente… tanto velocemente che sembrano incontrollabili. Se è vero che, davanti a una situazione, proviamo rabbia, ansia, paura, tristezza… è anche vero che queste emozioni le fabbrica la nostra mente, interpretando la situazione e decidendo il comportamento da adottare.

controllo emotività popolazioneSe fossero gli eventi a dirigere le emozioni, otto miliardi di persone nel Mondo, reagirebbero allo stesso evento nello stesso modo. Immagino che tu conosca persone che se la prendono a cuore per cose che a te non danno minimamente fastidio… oppure persone che si lasciano scivolare addosso situazioni che a te darebbero molto (ma molto) da fare.

Se per molti anni hai allenato un determinato comportamento in risposta a una particolare situazione, è molto probabile che sarà la prima scelta automatica che adotterai. Tuttavia, l’automatismo non è l’unica strada percorribile e, in effetti, è la strada meno consapevole che puoi intraprendere.

Diciamo che, se il comportamento che adotti, è funzionale ai tuoi obiettivi e al tuo benessere continua così. Ma se, il comportamento, ti crea problemi relazionali, passi falsi, problemi più grandi da dover gestire in un secondo momento, ecco che forse c’è qualcosa da fare.

Prenditi tempo, procrastina l’azione e chiediti…

… “cos’altro posso fare in questa situazione?” e anche: “cosa in questa situazione mi porta a costruire rabbia (ansia, paura…)”

Puoi anche creare il tuo quaderno del controllo dell’emotività, scrivendo, ogni giorno, le emozioni provate davanti a determinate situazioni, insieme a ciò che ritieni siano state le tue interpretazioni scatenanti.

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Per avere controllo sulla tua emotività cambia le parole

Sicuramente è utile parlarti in maniera diversa:

“Quando mi relaziono con lui/lei cedo alla rabbia, cosa specificatamente penso della situazione?”

“Ho reagito così fin ora perché è ciò che ho imparato a fare, ma posso decidere diversamente”

Ogni volta che ti dici qualcosa che mette il controllo sull’emotività al di fuori di te, cambia la frase e riprendi il controllo delle tue emozioni.

“In questo momento non ho ancora trovato la forza per essere sereno”

“Sto permettendo alle situazioni di sovrastarmi”

“Ho fatto di tutto per creare questa sensazione di felicità”

“Ho fatto il possibile per gestire questa situazione”

Comunicare in maniera utile con te stesso è il primo passo sulla gestione emotiva, con il supporto di un  coach e counselor puoi apprendere strumenti e strategie per consapevolizzare quali parole ti aiutano a prendere in mano la tua vita.

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Dove metti il controllo della tua emotività?

by Umberto Maggesi Tempo di lettura: 5 min