
13 Mar La paura del futuro
La paura del futuro minaccia il presente
Secondo una ricerca dell’Istituto Piepoli il 60% della popolazione è pessimista riguardo al futuro. La paura del futuro minaccia lo stato di benessere del presente, in molti casi arrivando a generare stati d’ansia.
La crisi economica. Le “intelligenze” artificiali che minacciano di sostituire l’Uomo in molti lavori. Le guerre. Il clima. Gli strascichi della pandemia di COVID19 non aiutano certo a immaginare un futuro roseo e pieno di opportunità.
Il progresso tecnologico non ha dato tutte le risposte che ci aspettavamo, prima fra tutte quella del “segreto” della felicità o un mondo dove gli Umani avrebbero lavorato meno per dedicarsi a scopi più elevati.
La paura del futuro genera mostri
Nella mia esperienza (che ovviamente non fa statistica, ma è in linea con gli studi e ricerche attuali) la paura del futuro genera un senso generale di insoddisfazione e disorientamento. Prendere decisioni (personali o professionali) è più complicato. Spesso ci si rifugia nel non agire.
Nelle persone più fragili può portare a un continuo stato di ansia e alla depressione. Del resto, se il futuro è completamente nero e genera solo paura, perché agire? Perché lavorare, amare, fare figli… o alzarsi dal letto?
La paura del futuro isola
Altro dato che emerge dagli studi è la tendenza a isolarsi. Paradossale dal momento che l’umanità ha superato le più grandi sfide unendosi e lavorando insieme. Forse anche responsabilità dei social network e Internet che possono simulare una socialità anche fra le mura di casa. Chi è più preoccupato del futuro tende a ritirarsi dalla vita sociale.

Quindi cosa fare?
Certamente creare una buona rete sociale di sostegno. Non valgono i contatti che hai sui social network. Intendo persone che frequenti con regolarità e su cui puoi contare in caso di bisogno.
Partecipare ad associazioni e gruppi che si occupano di solidarietà. La paura del futuro si esorcizza agendo nel presente e contribuendo a migliorare la società in cui viviamo.
Comprendere che, anche negli eventi su cui non abbiamo controllo, rimane sempre la scelta di come gestire la situazione.
Valutare anche le conquiste e gli aspetti positivi della società attuale rispetto al passato. Per quanto possiamo criticare il mondo d’oggi nel campo dei diritti civili, violenza, guerra e lotta alla povertà abbiamo fatto numerosi passi avanti.

Fermare i pensieri
Diciamo subito che è normale (e doveroso) pensare al futuro, per sé e per i propri cari. Certo che se questi pensieri diventano un coacervo di scenari pessimi non aiutano ad affrontare la vita e le sfide che essa ci pone.
Per esorcizzare la paura del futuro comincia a focalizzarti sul presente, poni la tua attenzione (i cinque sensi) su ciò che stai facendo in quel momento preciso. Che sia lavare i piatti, una cena con amici o un momento di intimità con il/la partner. Concentrati su ciò che vedi, senti, odori, tocchi e gusti.
Vivi il momento NEL momento. Goditi quel momento d’intimità o socialità, gusta davvero il cibo e le bevande che lo accompagnano, ascolta con attenzione chi ti sta parlando. Quei momenti non torneranno più, vivili nella maniera più completa possibile.
Nell’era dell’informazione (sempre più veloce, superficiale e acritica) è importante sapersi focalizzare su ciò che è utile per noi. La capacità di generare attenzione nel qui e ora non è scontata, ma la puoi allenare.
Come coach e counselor sistemico posso supportarti nel costruire strategie che ti aiutino a prendere il controllo della tua attenzione e dei tuoi pensieri. In questo modo potrai essere proattivo (piuttosto che reattivo) e tenere saldamente in mano le redini della tua vita.
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