
22 Gen Stare soli è rigenerante!
Stare soli è rigenerante!
Per qualcuno la solitudine è un momento magico, per altri un demone da evitare. L’Uomo è un animale sociale, ce lo ripetono dai primi anni di scuola. Il nostro cervello ha bisogno di creare legami e interagire con le persone che ci circondano. Cresciamo e miglioriamo nell’interazione con l’altro. Ci sentiamo protetti all’interno di un gruppo di pari.
Eppure donne e uomini hanno anche bisogno di stare soli. È nell’abilità a trovare il giusto equilibrio che sta il segreto del benessere. Saper gestire entrambi i momenti è un’abilità che puoi imparare.
Stare soli non è da tutti.
È più facile conoscere individui che preferiscono stare all’interno di una relazione disfunzionale, piuttosto che stare soli. Qualcuno all’interno di un gruppo in cui non si sente felice, con cui condivide poco o niente, ma sempre meglio che stare da solo.
A volte è un problema di autostima. Altre volte può essere per una questione di attaccamento. Oppure si è vittima di uno stigma sociale che vede, nella solitudine, qualcosa di “sbagliato” o, al limite, “strano”. Per alcuni potrebbe essere la dipendenza emotiva, cioè il bisogno di avere vicino qualcuno per sentirsi completo o sicuro.
Vediamo insieme qualche strategia per imparare a stare soli.

Costruisci utili momenti di solitudine
Ovviamente, stare soli, non significa sedersi in solitudine da qualche parte a rimuginare sulla propria… solitudine. Ci sono moltissime attività che puoi fare in solitudine. Attività che siano piacevoli per te e, magari, ti aiutino a crescere, imparare, acquisire nuove abilità. Come sempre ti consiglio di iniziare dal piccolo, pochi minuti al giorni per poi aumentare gradatamente.
La prima che ti propongo è la lettura. I libri aprono porte su altri mondi, ti stimolano a pensieri nuovi e nuovi punti di vista. Sono veri e propri viaggi che puoi compiere, uscendone con più informazioni e visioni alternative.
La seconda è la scrittura. Non devi diventare un autore di bestseller, ma semplicemente prenderti degli spazi per scrivere ciò che senti, ciò che pensi, quello che ti succede e come lo interpreti. Questo ti porta, riga dopo riga, a una connessione più profonda con te stesso, i tuoi valori, le tue credenze e ciò che è importante per te.
Attività motorie leggere e piacevoli, come passeggiare (io prediligo i boschi, ma qualunque luogo ti aiuti a rilassarti va bene), fare piccole corse o ginnastica morbida. In queste attività ti consiglio di concentrarti su ciò che ti circonda. I colori. I suoni. Gli odori. Apri davvero occhi, orecchie e naso, porta tutta la tua attenzione a questi sensi.
Attività artistiche. L’obiettivo non è di diventare il nuovo artista del millennio (dovesse capitare non tirarti indietro). L’arte è un ottimo modo per esprimere emozioni, connetterti con te stesso e fare della sana introspezione. Nella creatività stare soli è sempre gratificante e rigenerante.
Lavora sulla tua autostima
Eh sì, l’autostima è qualcosa su cui puoi lavorare, rinforzare e allenare, per farne un reale supporto al tuo benessere. Ne ho parlato in questo articolo, in ogni caso vediamo insieme qualche strategia che puoi attivare fin da subito.
Trovata l’attività che più ti fa stare bene da solo, nota ciò che ti piace (scrivilo nel tuo quaderno), consapevolizza le abilità che ti aiuta ad acquisire.
Usa qualche momento di solitudine per convalidarti, cioè pensa alle tue qualità, a ciò che sai fare bene, ai risultati che hai ottenuto. Scrivi questo elenco in modo da poterlo rileggere ed eventualmente implementare ogni qual volta ne senti il bisogno. Il tuo valore non dipende dall’avere vicino qualcuno, ma da te stesso, come individuo.
Rafforza la tua autonomia raggiungendo piccoli/grandi obiettivi da solo. L’ideale è coltivare una sana abitudine, come fare esercizio fisico, alimentarti in modo sano, imparare nuove competenze, costruendo il percorso da solo. Fissa i tuoi obiettivi e le azioni da intraprendere, nonché trova un modo per osservare i tuoi progressi. Comincia da piccole cose incrementando poco alla volta.
Gestisci il gruppo dei pari. Ti fanno stare bene le persone di cui ti circondi? Dopo aver passato tempo con loro sei felice? Le persone che frequenti maggiormente ti permettono di esprimerti? Sanno prendere in considerazione le tue esigenze? L’ambiente che frequenti influenza molto l’autostima. Se, chi ti circonda, mina costantemente la tua autostima, forse è il caso di cercare altri amici o, al limite, diluire molto la frequentazione con questi soggetti.
Osa! Fai qualcosa da solo che ti crea un minimo disagio. Ad esempio andare al cinema da solo, o al ristorante. Oppure fai un viaggio da solo, può essere semplicemente un fine settimana in un luogo che ti piace. Probabilmente all’inizio sarai un po’ a disagio, ma nota come ti senti dopo che lo avrai fatto!
Programmate momenti per stare soli
Al giorno d’oggi è piuttosto difficile stare soli davvero, ecco perché è importante costruirsi momenti di solitudine. Programmali anticipatamente creando abitudini e piccoli rituali. Magari una passeggiata solitari dopo il pasto. Oppure iniziare la giornata in attività solitarie come corsa, pittura, lettura, scrittura o meditazione. Magari prediligi la sera un momento di introspezione, ripensando a ciò che è successo durante la giornata. Definisci i tuoi (brevi) momenti di solitudine all’interno delle tue attività, magari puoi decidere che, per due pranzi la settimana, anziché andare insieme ai colleghi, ti ritagli momenti per stare da solo. Trova ciò che più si adatta alla tua personalità e stile di vita. Vedrai che diventeranno momenti preziosi all’interno della tua giornata.
Stare soli e stigmi sociali
Se siete vittime dello stigma sociale che vede lo stare soli come qualcosa di strano o malato (o fallimentare), è venuto il momento di rivedere le vostre convinzioni a riguardo. Nello specifico rifletti se ciò che pensi riguardo alla solitudine è vero? Ciò che pensi riguardo allo stare da soli è frutto del tuo pensiero o di quello di qualcun altro? Le persone che conosci e che sanno stare da sole sono strane? Malate? Tristi? Fallaci?
Guardati intorno e trova prove contro le tue credenze. Nel caso parlane con chi sembra a proprio agio nel stare da solo e senti che cosa hanno da dire.
Stare soli può diventare una sana abitudine per rigenerarti, conoscerti meglio e riflettere su dove stai conducendo la tua vita. È un vero e proprio processo di consapevolezza con il supporto di un counselor e mental coach puoi costruire le tue abitudini di solitudine e di gestione delle relazioni, trovando il tuo giusto equilibrio fra le due aree.
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