La trappola della giustizia - Umberto Maggesi Consulente
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La trappola della giustizia

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La trappola della giustizia

La trappola della ricerca ossessiva di giustizia

Per trappola della giustizia intendo la ricerca ossessiva di equità, imparzialità ed equo bilanciamento nella vita personale e professionale, nelle relazioni e  nella percezione della realtà.

Questo mondo è ingiusto

Se rifletti sul mondo che ti circonda noterai che è intrinsecamente ingiusto. Non vi è posto per la giustizia in questo mondo, tanto meno per l’imparzialità. In natura il leone mangia la gazzella. Gli uccelli mangiano i lombrichi. A certe latitudini ci sono siccità, alluvioni o incendi… ad altre climi miti e ottimi raccolti.

Anche le relazioni interpersonali non sono (e non possono essere) totalmente bilanciate. Qualcuno dà di più. Alcuni sono più empatici. Altri sono più disponibili. Pesare ogni azione sulla bilancia della giustizia non fa altro che accrescere la rabbia.

Per quanto le istituzioni (e la politica) tendano a negarlo, chi è più ricco ha più probabilità di cavarsela con poco se condannato. Le carceri sono piene di gente povera che non ha risorse per assumere i migliori avvocati (o qualche testimone compiacente).

Esistono i ricchi (sempre meno e sempre più ricchi) ed esistono i poveri (sempre più e sempre più poveri).

La giustizia a ogni costo è un concetto mitologico, una trappola che rischia di bloccarti in stati d’animo di frustrazione, ira o invidia.

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La trappola della giustizia nelle frasi che usi

Ti capita di dire cose come:

“Non è giusto (onesto, equo…)!”

“Non avete il diritto di farlo, se non posso anch’io!” oppure “se lo fa lui (lei) posso farlo anch’io!”

“Io non lo farei mai a te!”

“Non è giusto che tizio guadagni così tanto e io poco!”

Queste sono tipiche frasi che ti fanno cadere nella trappola della giustizia ossessiva. Questa ricerca provoca effetti dannosi, induce ad autopunirsi con uno stato d’animo negativo per non trovare quella giustizia che si esige. Il problema è la paralisi che può risultare dall’evidenza che non c’è giustizia intorno a noi.

La promessa mancata

D’altro canto la nostra cultura promette giustizia, non facendo altro che incrementare questa trappola. La politica promette uguaglianza e giustizia per tutti. Ma da millenni le differenze ci sono. Miseria, guerre, epidemie, crimini.

Con tutta la nostra tecnologia siamo ben lontani da debellare le ingiustizie e le iniquità. Un insegnamento che possiamo trarre dalla storia è che certe situazioni continueranno a verificarsi.

L’ingiustizia fa parte del mondo, tuttavia puoi decidere di non farti trascinare nella paralisi emozionale che essa provoca. Puoi decidere che non ti lascerai sconfiggere sul piano emotivo e psicologico.

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La trappola della giustizia nei rapporti interpersonali

Se questa ricerca s’infiltra anche nei rapporti personali rischia di impedirti una sana e costruttiva comunicazione.

“Non è giusto!”

È un’istanza che puoi ripetere fino a sgolarti, ma non cambierà la situazione. Per dire una cosa del genere devi aver fatto un paragone fra te e un (o un gruppo) individuo. Quindi, sulla base di un’altra persona, determini ciò che è buono per te stesso. Ne consegue che consegni le tue emozioni in mano ad altri, lasciandogli un certo controllo su di te.

Quando lo fai ti allontani dalla consapevolezza del tuo valore per una mentalità eterodiretta cioè controllata dall’esterno. Immagina un litigio fra coniugi costellato da frasi di questo tipo:

“Io non ti parlo mai in questo modo!”

“Non è giusto, io non tiro in ballo i bambini quando discutiamo!”

“Sei già uscito due sere e io mai, sempre a casa con il bambino!”

“Hai scelto tu dove passare lo scorso fine settimana, ora tocca a me!”

Certamente, in una relazione ci vuole reciprocità. La trappola della giustizia è la ricerca ossessiva di mettere in pari la bilancia dei sentimenti, delle azioni, della comunicazioni… sempre e comunque. Valutare il comportamento del partner sulla base del proprio e la propria felicità in base al comportamento del partner, questa è la trappola della giustizia.

Giusto e ingiusto sono alibi

Potrebbe essere che la ricerca ossessiva di giustizia sia una trappola per evitare di rispondere della propria vita. Piuttosto che rimuginare sulle ingiustizie subite meglio consapevolizzare cosa si vuole davvero dalla vita e rimboccarsi le maniche per ottenerla, invece che curarsi di ciò che un altro fa o vuole.

Accetta il fatto che ognuno è diverso e ha avuto carte diverse da giocare. Rodersi il fegato non aiuta a produrre cambiamenti utili alla propria vita, anzi paralizza e immerge in uno stato emotivo davvero poco funzionale.

Mantieni l’attenzione su te stesso e non avrai tempo (ed energie) di arrabbiarti per le ingiustizie che ci sono intorno a te. Costruisci la tua vita anziché cercare di adeguarla a quella di un altro.

Le persone (compreso partner e figli) faranno le cose in maniera diversa da te. Ci sarà sempre chi farà carriera grazie alle conoscenze, chi avrà uno stipendio più alto, una macchina più bella, una casa più grande… sono tutte cose che non ti riguardano. La vera trappola è far sì che il comportamento altrui sia causa del tuo sconforto.

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La trappola della giustizia porta anche alla gelosia

In amore l’aspettativa di essere amati in maniera corrispondente a ciò che si ritiene “giusto” è destinata a essere disattesa. Chi ti sta vicino continuerà ad amarti a suo modo, con le sue qualità e i suoi limiti. Agendo secondo le sue convinzioni e i suoi valori. Se definisci “ingiusto” il modo in cui sei trattato finirai per cercare di capire come mai succede questo!

Immagina un partner che ne tradisca un altro. Il tradito si sente trattato ingiustamente e si pone domande tipo:

“Cosa ho che non va?”

“Cosa ho fatto di sbagliato?”

“Non gli bastavo io?”

Senza prendere in minima considerazione il fatto che potrebbe non esserci causa, che semplicemente l’altra persona ha tradito per motivi suoi. Non sto dicendo che bisogna accettare il tradimento, ma evitare di cadere nella trappola della giustizia cercando cause dove non ci sono, oppure ancor peggio scegliere di tradire a propria volta per “rendere la pariglia”. Nel caso si lascia il partner e si prosegue sulla propria strada.

Ci sono anche tornaconti psicologici nella ricerca ossessiva di giustizia, li valuteremo in un prossimo articolo insieme ai tipici comportamenti che identificano questo aspetto nella vita quotidiana.

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La trappola della giustizia

by Umberto Maggesi Tempo di lettura: 5 min