
21 Ago Troppe informazioni, un male (non) necessario!
Le troppe informazioni nella quotidianità
Troppe informazioni è un concetto piuttosto nuovo. In passato avere più informazioni possibili era garanzia di scelte consapevoli e quindi di libertà. Era più complicato accedere alle informazioni e si prestava maggiore attenzione alla fonte.
Adesso possiamo ricevere una quantità abnorme di informazioni. La televisione, il Web, i motori di ricerca e i social media, i contenuti che altri utenti mettono in Rete, le informazioni che condividono parenti, amici, conoscenti… Potremmo passare intere giornate a spulciare il Web per esperire una scelta.
Tutto questo ci permette di prendere decisioni migliori?
Tutto questo ci aiuta a essere più felici?
Troppe informazioni e sovraccarico cognitivo
Il sovraccarico cognitivo è la tendenza (preferisco NON parlare di disturbo) a spulciare il Web alla ricerca di informazioni, ma in maniera non consapevole, mettendo sullo stesso piano (o non occupandosi minimamente) diverse fonti, passando da un Sito all’altro, chiedendo opinioni a questo o quello, senza ragionare sulla competenza della persona.
Questo modo di fare non aiuta a prendere decisioni migliori e causa aumento di ansia e stress.
Lo stress di fronte a una quantità di dati
Poniamo che tu debba cambiare telefonino, cosa fai?
Puoi fare una ricerca in Rete, leggere le schede tecniche di ogni telefono, guardare video descrittivi, spulciare le recensioni degli acquirenti o di esperti che paragonano i vari modelli. Non contenta/o potresti intervistare tutti i tuoi conoscenti e sentire cosa ne pensano del telefono che stanno usando. Puoi anche visitare i vari negozi e sentire cos’hanno da dire i commessi.
Davanti a questa gran mole di dati (posto che non ti sei stancata/o molto prima) l’ansia è una risposta ragionevole. La scelta che farai dovrà essere la migliore possibile… con tutte le informazioni a tua disposizione non puoi sbagliare!
Poi, se il telefono scelto, non risponde alle tue aspettative con chi altro puoi prendertela se non con te stessa/o?
La mole di informazioni (più o meno utili) incrementa i livelli di ansi perché aumenta il livello di aspettativa.
Solo informazioni utili
Immagina che un’automobile ti stia venendo addosso. È ragionevole pensare che, più informazioni hai, più hai possibilità di salvarti la vita?
Se hai risposto sì, ti do un po’ di informazioni: alla guida c’è un uomo, ha gli occhi celesti, è stempiato, ha capelli castani, veste una camicia azzurra, pantaloni marroni e scarpe scamosciate marroni, l’auto è verde, c’è un graffio sul parafango anteriore destro, sul cofano evidenti segni di una grandinata. Appeso allo specchietto c’è un dado di gommapiuma…
Cosa ne pensi? C’è anche solo una delle informazioni che ti ho dato che può essere utile a salvarti la vita?
Ovviamente no, troppe informazioni ti distrarrebbero e, mentre cerchi di elaborarle tutte… sei già sotto le ruote. Le uniche informazioni di cui hai bisogno sono: la provenienza del veicolo, la sua velocità e la stima che puoi fare del punto d’impatto. Fine!

Tutti i giorni sei bombardato da informazioni
L’esempio della macchina è piuttosto intuitivo, eppure nel quotidiano è esattamente ciò che succede, inoltre si pecca in qualità delle informazioni, quindi troppe e non selezionate. Magari informazioni provenienti da un conoscente di cui hai una buona opinione, ma che non ha competenze in quel particolare argomento.
Ti bombardano i giornali, i telegiornali, i Siti di informazione, di controinformazione, quelli amatoriali e quelli professionali, i social media…
Quindi, cosa puoi fare?
Definisci prima…
…ciò che vuoi conoscere e ciò che ti serve. Se usi il cellulare solo per telefonare e mandare qualche messaggio inutile sapere le prestazioni delle telecamere di ogni modello. Se sei in un negozio e non hai ben definito i confini della tua ricerca, dopo un’ora di bombardamento informativo, potresti uscire con un cellulare super wow di cui userai il 3% delle funzioni e con un mille Euro in meno in banca!
Seleziona le tue fonti.
Il tempo impiegato a selezionare una fonte è sempre bene investito. Immagina di dover cercare il significato di una parola… immagino che andrai a vedere sul Sito della Treccani o quello dell’Accademia della Crusca. Ritengo che difficilmente cercherai il significato della parola su un Sito di cucina o di appassionati di fotografia. Rifletti anche sui conflitti di interesse della fonte che ti da le notizie. Il sito del produttore del cellulare sarà certamente spinto a rendere eclatanti i pregi e nascondere i limiti. Tuo cugino che magari è un ottimo parrucchiere (o impiegato, pilota, astronauta) può darti un giudizio sul telefono che usa. Giudizio certamente falsato da bias cognitivi. Certamente non è un esperto e non ha mai provato la stragrande maggioranza dei cellulari in commercio.
Insomma più che focalizzarti su cosa scegliere, fai attenzione a come scegli.
Il paradosso di limitare le troppe informazioni è un concetto ancora difficile da comprendere. Ancora vige l’idea che siamo nell’era dell’informazione. Per carità è corretto nel senso che arrivano davvero troppe informazioni su ogni argomento. Non è vero nel senso che ci aiutano a scegliere meglio e con più serenità.
Con un counselor e mental coach è più facile trovare strategie utili per le tue scelte, selezionare tra le troppe informazioni e prendere decisioni migliori.
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